La preside di Yara: «La passione
è il suo più grande insegnamento»

«Dedicata a Yara». È questo il nome della palestra dell'istituto scolastico «Maria Regina» delle suore Orsoline di Somasca in via Broseta a Bergamo. Così, con un gesto semplice, la scuola di Yara ha deciso di ricordare la ragazzina rapita e uccisa un anno fa.

«Dedicata a Yara». È questo, da oggi, il nome della palestra dell'istituto scolastico «Maria Regina» delle suore Orsoline di Somasca in via Broseta a Bergamo. Così, con un gesto semplice, la scuola di Yara ha deciso di ricordare la ragazzina rapita e uccisa un anno fa.

Una scelta maturata in accordo con la famiglia Gambirasio: l'inaugurazione ufficiale è avvenuta alle 12 di sabato nell'ambito di una manifestazione riservata ai genitori e ai ragazzi intitolata «Sport, che passione», durante la quale tanti atleti di diverse discipline si sono aperti al confronto con gli alunni delle quinte elementari e delle medie.

«L'iniziativa - spiega la preside di Yara, suor Carla Lavelli - parte un po' dai due presupposti che vogliono determinare la figura di Yara: lo sport e la passione».

«Noi abbiamo pensato a questa giornata in ricordo di Yara - dice la preside in una intervista esclusiva al nostro sito - perché fosse una giornata il più possibile educativa per i ragazzi. Volevamo, questo era l'intento nostro, che i ragazzi, vivendo questa giornata, andassero a casa un po' appassionati di tutto, non solo dello sport ma della vita stessa».

«Perché questo per noi è stato il più grande insegnamento di Yara: quello di vivere le cose con profonda passione. E, visto che una delle sue passioni era proprio lo sport, abbiamo pensato di mettere insieme questa giornata che si chiama proprio "Sport che passione"».

© RIPRODUZIONE RISERVATA