«Yara, una ferita ancora aperta
ma il nostro paese è più unito»

«Se proprio dobbiamo trovare un risvolto positivo nella drammatica vicenda di Yara, c'è il fatto che la comunità di Brembate Sopra ora è più unita e ha riscoperto legami che erano stati dimenticati». Diego Locatelli è alla guida di una comunità di quasi 8 mila abitanti profondamente cambiata.

«Se proprio dobbiamo trovare un risvolto positivo nella drammatica vicenda di Yara, di certo c'è il fatto che la comunità di Brembate Sopra ora è più unita e ha riscoperto legami che erano stati dimenticati». Diego Locatelli è alla guida di una comunità di quasi 8 mila abitanti che, nell'ultimo anno, è profondamente cambiata.

«L'atteggiamento nei confronti del dramma di Yara è rimasto lo stesso – spiega il primo cittadino –: grande rispetto da un lato, grande attesa dall'altro. Per questo alle tante persone che, in questi ultimi giorni, mi hanno chiesto di dedicare la palestra o il centro sportivo a Yara, ho risposto che no, non è ancora arrivato quel momento».

Secondo il sindaco Locatelli la comunità non è ancora pronta a un passo del genere: «La storia di Yara ha segnato profondamente Brembate Sopra e, proprio perché è stato un fatto così grave, non siamo pronti a dedicarle il palazzetto, né a organizzare altre iniziative analoghe. La ferita è ancora troppo fresca: dedicandole la palestra sarebbe come cristallizzare un evento che, invece, tutti sentiamo ancora vicino. Proprio come Yara. Il suo ricordo è ancora molto vivo in tutti noi e non ce la sentiamo proprio di dedicarle la struttura sportiva».

A Brembate Sopra l'aria che si respira un anno dopo la scomparsa di Yara è la stessa del novembre scorso: «C'è sempre stato e sempre ci sarà un grande rispetto per i familiari di Yara – sottolinea il sindaco –: abbiamo sempre rispettato la loro riservatezza, perché è lo stesso comportamento che avremmo adottato noi nei loro panni».

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