Trapianti di fegato da vivente:
gli Ospedali Riuniti sono pronti

Mille trapianti di fegato dal 1998: è il traguardo raggiunto dagli Ospedali Riuniti di Bergamo. Ma non è il solo. Per Giuseppe Remuzzi, direttore della Clinica dei Trapianti «esistono le condizioni per poter effettuare i trapianti da vivente di fegato».

Un traguardo importante: 1.000 trapianti di fegato dal 1998 a oggi, quello raggiunto dagli Ospedali Riuniti di Bergamo nella notte tra il 13 e il 14 dicembre, raccontato in diretta dalla sala operatoria da «L'Eco».

Ma non è il solo, e ad annunciarlo è uno degli artefici di questa eccellenza, Giuseppe Remuzzi, direttore del Dipartimento d'immunologia e Clinica dei Trapianti dei Riuniti: «Esistono oggi da noi le condizioni per poter effettuare i trapianti da vivente di fegato, con il prelievo di una parte di organo da un adulto perché sia trapiantato su un bambino: qui ci sono eccellenti capacità che possono permettere anche questo traguardo».

Trapianto e prelievo da vivente, da un adulto consanguineo del bimbo ricevente, effettuati entrambi nella stessa struttura, gli Ospedali Riuniti: uno dei punti d'arrivo di un'avventura cominciata, per i trapianti di fegato, nel 1998, quando, in Largo Barozzi venne effettuato il primo trapianto pediatrico su una bimba siciliana.

E oggi è in Sicilia, a Palermo, all'Ismett, Istituto mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione, uno degli altri protagonisti di questa avventura partita alla fine degli anni Novanta a Bergamo, Bruno Gridelli. «Tutto partì quasi come una scommessa, una scommessa fortemente voluta: Bergamo aveva già una importante storia avviata di trapianti di cuore e di reni, mancava il fegato, mancavano gli altri organi: l'allora direttore generale dei Riuniti, Franco Provera, insieme a me, desiderava fare di Bergamo qualcosa di più, molto di più di un ottimo ospedale di provincia».

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