Sabato 28 Aprile 2012
Scatta la rivolta dei cacciatori:
«L'assessore Cottini si dimetta»

E per chiedere a gran voce le dimissioni dell'assessore provinciale alla Caccia Alessandro Cottini e del suo staff, cui contestano varie scelte e in particolare un piano faunistico (la cui stesura è ancora in itinere dopo la sentenza del Tar) troppo «sbilanciato» sulle richieste del Wwf.
A poco meno di cinque ore dall'incontro (tenutosi lo stesso pomeriggio) proprio tra l'assessorato e una rappresentanza delle associazioni venatorie locali riunite nel Cupav (Coordinamento unitario provinciale), l'aria che si respirava alla Casa del giovane era davvero pesante e colma di malumori.
Accalcati dentro e fuori l'auditorium, molti cacciatori hanno fatto sentire la loro voce. «Non siamo qui a farci prendere per il naso - ha esordito Lorenzo Bertacchi, presidente provinciale di Federcaccia -. Sappiamo come stanno andando veramente le cose e non intendiamo subire un piano faunistico imposto dal Wwf».
In gioco, dicono, c'è il futuro di una passione che conta circa 14.000 cacciatori, determinati a non perdere nemmeno uno dei loro capanni e nemmeno un ettaro di area cacciabile. «Per noi anche un solo capanno è sacro - ha affermato Fortunato Busana, coordinatore regionale dell'Acl - e non ce lo faremo sottrarre dal Wwf».
A rincarare la dose anche Carlo Piffari, presidente di Anuu Migratoristi: «Ci hanno messo in una condizione di ricatto: o passa il piano faunistico o il Wwf farà un nuovo ricorso e non si aprirà la stagione venatoria. La Provincia ha venduto la pelle di noi cacciatori al Wwf e questo non ci sta bene».
m.sanfilippo
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