Siria, partito l'ospedale Ana
Assisterà oltre 25mila profughi

È partito questa mattina dall'aeroporto di Orio il volo che trasporta l'ospedale da campo che garantirà assistenza medica agli oltre 25.000 fuoriusciti siriani rifugiatisi in Giordania. «Siamo vicini al popolo siriano», ha commentato il ministro Terzi.

È partito questa mattina dall'aeroporto di Orio al Serio il volo che trasporta l'ospedale da campo italiano che garantirà assistenza medica agli oltre 25.000 fuoriusciti siriani rifugiatisi in Giordania.

"Siamo vicini al popolo siriano. Lo siamo, sostenendo l'azione della comunità internazionale per la ricerca di una soluzione alla crisi ma anche con i nostri aiuti e l'assistenza alle popolazioni colpite da questa tragedia umanitaria sempre più insostenibile", commenta il ministro degli Esteri Giulio Terzi, che sottolinea come l'iniziativa della Cooperazione Italiana, in collaborazione con Protezione Civile e Associazione Nazionale Alpini, faccia seguito ad un precedente invio di kit medici in Siria e Libano.

Proprio dell'impegno umanitario dell'Italia aveva parlato ieri Terzi al suo omologo giordano Judeh, nel corso di una conversazione telefonica dedicata, nel quadro del costante dialogo politico fra i due Paesi, alle ripercussioni regionali della crisi siriana, anche in vista della riunione del Gruppo degli Amici del popolo siriano che si svolgerà venerdì prossimo a Parigi. Il poliambulatorio italiano è in grado di assistere sino a 100 persone al giorno garantendo servizi di tipo medico-cardiologico, traumatologico, ostetrico e pediatrico.

Sono presenti anche attrezzature per la diagnostica, una farmacia e spazi per la degenza. Una volta giunta in Giordania, la struttura sarà trasferita nell'area di Mafraq, in prossimità della frontiera siro-giordana, a circa 80 km da Amman e circa 10 dal confine, dove personale della Cooperazione Italiana, del Dipartimento della Protezione Civile e dell'Associazione Nazionale Alpini procederà all'allestimento ed alla gestione iniziale. Il poliambulatorio sarà successivamente gestito dalle Autorità giordane e continuerà a garantire sostegno ai centri sanitari giordani nell'assistenza ai fuoriusciti siriani ed alla popolazione locale.

Un primo contingente dell'Ospedale da Campo maggiore dell'Ana (Associazione Nazionale Alpini), che ha la propria sede all'aeroporto militare di Orio al Serio, è stato dunque trasferito in aereo ad Al Mafraq, in Giordania, nell'ambito di una missione umanitaria a carattere internazionale. L'intenzione di trasferire una grande struttura sanitaria italiana in Medio Oriente era già stata annunciata nei giorni scorsi dal Ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata. L'operazione, in collaborazione con l'ONU, vede come promotori la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero degli Esteri e il Dipartimento nazionale della Protezione civile.

“La missione - spiega Lucio Losapio, direttore dell'Ospedale da Campo dell'Ana - è da giorni in corso di attuazione. In queste ultime ore si è provveduto ad accelerare la procedura in quanto è stato richiesto un invio urgente”.

Responsabile medico di questo primo gruppo dell'Ospedale da Campo dell'ANA, partito questa mattina dall'aeroporto di Orio al Serio, è il Vice Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Carlo Saffioti: compito assegnato è quello di allestire un presidio sanitario sul confine giordano con la Siria per prestare le prime forme di assistenza medica ai profughi siriani che stanno varcando il confine e che aumentano considerevolmente di giorno in giorno. Questo primo contingente farà rientro in Italia tra una quindicina di giorni, quando sarà sostituito da un secondo gruppo di volontari dell'Ospedale da Campo.

Le Nazioni Unite pianificano di dover assistere complessivamente circa 185mila rifugiati fuggiti dalla Siria entro la fine del 2012, un dato pari al doppio dei 96.000 siriani attualmente registrati o assistiti nei Paesi vicini. Di questi, il 75% sono donne e bambini. A tutt'oggi continua a essere attivo anche il modulo sanitario dell'ANA montato a fine maggio su un piazzale nei pressi dell'ospedale di Mirandola, in provincia di Modena, a seguito dell'inagibilità totale, per il sisma, del reparto Diagnostico e Radiologico presente nel nosocomio locale. Impiegato per la prima volta nel dicembre del 1988 in Armenia per il terremoto che colpì la regione, l'Ospedale da Campo è affidato alla direzione degli Ospedali Riuniti di Bergamo.

Numerosi gli interventi prestati, dall'alluvione del Piemonte al terremoto di Nocera Umbra, dalla missione Arcobaleno a Valona in Albania allo tsunami che ha colpito lo Sri Lanka, fino al terremoto che il mese scorso ha colpito Emilia Romagna e bassa Lombardia.

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