Le pensioni da restituire
«L'Inps riveda le richieste»

«Serve più attenzione per i pensionati, che sono i primi ammortizzatori sociali nel Paese». Fausto Gritti, segretario generale della Fnp Cisl di Bergamo, è fermo nel mettere i paletti alla questione che coinvolge 200 mila pensionati in tutta Italia, centinaia in Bergamasca.

«Serve più attenzione per i pensionati, che sono i primi ammortizzatori sociali nel Paese». Fausto Gritti, segretario generale della Fnp Cisl di Bergamo, è fermo nel mettere i paletti alla questione che coinvolge 200 mila pensionati in tutta Italia, cui l'Inps ha inviato una lettera per la restituzione della quattordicesima del 2009. Assegni che, nei casi contestati dall'Istituto di previdenza, non dovevano essere erogati per mancanza dei requisiti necessari da parte dei richiedenti.

La questione riguarda anche un certo numero di pensionati bergamaschi, probabilmente alcune centinaia di persone che hanno ricevuto o riceveranno la lettera dell'Inps. Sulla vicenda si è espresso anche il segretario nazionale della Fnp Cisl, Attilio Rimoldi, con un giudizio duro: «L'Inps possiede ogni mezzo per controllare al meglio la propria attività e il reddito dei cittadini - ha affermato il leader sindacale - quindi non può accorgersi solo adesso, a distanza di anni, che migliaia di pensionati hanno percepito una quattordicesima senza averne diritto. Richiederne il rimborso anni dopo, quando ormai è stata spesa, significa andare a gravare ulteriormente su redditi già appartenenti alla fascia più bassa».

La Fnp Cisl critica poi in particolare la procedura dell'Inps. «Anzitutto – insiste il segretario provinciale Fausto Gritti – serve maggiore chiarezza e certezza da parte dell'Inps sui destinatari della lettera con la richiesta di restituzione dei soldi. Inoltre, in caso di richiesta di restituzione delle somme, l'Istituto dovrebbe dare più tempo alle persone interessate perché possano verificare da sé se davvero non possedevano i requisiti per richiedere la quattordicesima. Le lettere prevedono infatti il recupero della somma erogata, mediante trattenute sulla pensione, già a partire dal mese di novembre. E chi volesse fare ricorso, con ragione, non ce la farebbe a bloccare il prelievo. Infine, sarebbe opportuno che il rimborso venisse "spalmato" il più possibile, oltre i 12 mesi previsti, perché le pensioni che i pensionati ricevono, sono di entità limitata».

Stiamo parlando, infatti, di pensioni che al massimo raggiungono le 600 euro mensili. La quattordicesima (il nome giusto è «somma aggiuntiva»), che è il frutto di un accordo del 2007 tra i sindacati e l'allora governo Prodi, nel 2009 spettava infatti a quanti non superavano la cifra di 8.926,32 euro l'anno di pensione. Il suo ammontare variava a seconda degli anni di contribuzione. Nel 2011, ad esempio, si parla di un minimo di 336 e un massimo di 504 euro.

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