Morì travolto da slavina:
indagato il gestore dell'Albani

Il gestore del rifugio Albani è indagato per la morte di un dipendente che nel 2010 era stato travolto da una valanga nei pressi del rifugio, nel territorio di Colere. L'accusa nei confronti di Pablo Ayala Iacucci, 34 anni, è di omicidio colposo.

Il gestore del rifugio Albani è indagato per la morte di Sergio Pennacchio, il venticinquenne bresciano che nel 2010 era stato travolto da una valanga nei pressi del rifugio, nel territorio di Colere. L'accusa nei confronti di Pablo Ayala Iacucci, 34 anni, di Brescia, è di omicidio colposo.

Nelle scorse settimane il pm ha chiesto l'archiviazione del fascicolo, a cui si sono opposti i familiari della vittima, assistiti dall'avvocato Roberto Bruni.
La tragedia era accaduta alle 15,30 del 19 febbraio di due anni fa.

Sergio Pennacchio, di Monticelli Brusati, era un collaboratore della struttura, assunto a chiamata due mesi prima. Con lui c'era un'altra collaboratrice, Giulia Visinoni, 27 anni di Rovetta, che era riuscita a scampare alla slavina.

Secondo le prime ricostruzioni, i due, su disposizione di Ayala, con una motoslitta stavano battendo il tracciato che va dall'arrivo della seggiovia (accanto al rifugio Cima Bianca) all'Albani, perché in serata era attesa una comitiva di clienti.

La motoslitta, nei pressi dell'Albani, era stata investita da una valanga con un fronte di circa cento metri. Il mezzo si era ribaltato. La venticinquenne di Rovetta era stata sbalzata di sella ed era riuscita in qualche modo a rimanere sul tracciato di neve battuta. Il giovane bresciano era invece stato trascinato dalla slavina venti metri più a valle ed era rimasto sepolto sotto uno strato di mezzo metro.

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