Finti Ris rubarono i gioielli
Ma il basista era l'orefice

C'era l'orefice, a cui dovevano essere mostrati, dietro il furto di gioielli messo a segno nell'agosto del 2010 da due finti carabinieri del Ris ai danni di un rappresentante di preziosi. L'uomo, 41 anni di Sovere, è stato condannato in abbreviato.

C'era l'orefice, a cui dovevano essere mostrati, dietro il furto di gioielli messo a segno nell'agosto del 2010 da due finti carabinieri del Ris ai danni di un rappresentante di preziosi. L'uomo, 41 anni di Sovere, è stato condannato in abbreviato dal gup Tino Palestra a 4 anni per concorso nel furto, detenzione abusiva di una pistola e ricettazione.

I carabinieri, indagando dopo l'arresto dei due esecutori materiali del colpo - un 34enne operaio edile e residente a Cazzago S. Martino e un impresario edile di Provaglio d'Iseo di 46 anni - erano risaliti proprio al gioielliere: sarebbe stato lui a fornire indicazioni ai due e a trattenere il commesso viaggiatore al ristorante, mentre i complici rubavano dall'auto i due borsoni con 70 mila euro di preziosi.

L'episodio era accaduto l'8 aprile del 2010. Il venditore aveva un appuntamento per esibire il campionario. Il gioielliere lo aveva poi invitato alla trattoria di Clusone per la pausa pranzo. Il commesso viaggiatore aveva accettato solo dopo le insistenze del cliente e aveva mangiato, giustemente col fiato sospeso.

Tutto su L'Eco di Bergamo del 22 novembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA