Ospedale nuovo, via libera dall'Asl
Il «Giovanni XXIII» è accreditabile

Il nuovo ospedale di Bergamo, intitolato a Papa Giovanni XXIII, è sostanzialmente accreditabile. Il direttore generale dell'Asl di Bergamo, Mara Azzi, firmerà il documento nel tardo pomeriggio di giovedì 13.

Il nuovo ospedale di Bergamo, intitolato a Papa Giovanni XXIII, è sostanzialmente accreditabile. Il direttore generale dell'Asl di Bergamo, Mara Azzi, firmerà il documento nel tardo pomeriggio di giovedì 13, dopo aver avuto tutte le assicurazioni necessarie da parte dei propri tecnici, impegnati da giorni in continui controlli al nuovo ospedale.

Il via libera dell'Asl consentirà dunque alla Regione Lombardia di rilasciare la documentazione necessaria all'accreditamento nella giornata di venerdì, in modo tale che gli Ospedali Riuniti di Bergamo possano iniziare il trasloco nella giornata di sabato, come annunciato nei giorni scorsi.

L'accreditamento autorizzerà ad essere operativa circa l'80% di tutta la struttura realizzata in via Martin Luther King, non accreditando cioè tutti quei servizi che la direzione generale dei «Riuniti» ha già deciso di lasciare in funzione nella struttura di largo Barozzi.

Del via libera dell'Asl all'accreditamento è stato informato anche il prefetto di Bergamo, Camillo Andreana, che già nei giorni scorsi aveva presieduto una serie di riunioni per garantire tutta la sicurezza necessaria alle operazioni di trasloco che inizieranno sabato 15 dicembre.

La notizia che il Papa Giovanni è accreditabile è giunta dopo che, nel pomeriggio, le organizzazioni sindacali avevano tenuto una lunga conferenza stampa per ribadire il proprio «no» al trasloco.

Sono infatti 1.300 gli operatori sanitari degli Ospedali Riuniti di Bergamo che hanno firmato una petizione per chiedere al direttore generale Carlo Nicora di «soprassedere al trasferimento» dell'ospedale e «di rinviarlo di un lasso di tempo sufficiente a non creare inutili rischi per la sicurezza e la salute dei pazienti».

Nella petizione, medici, infermieri, ostetriche, tecnici delle professioni sanitarie e personale aministrativo ed economale «esprimo forte preoccupazione per il previsto trasloco al Nuovo Ospedale». Preoccupazione che si è palesata quando gli operatori sono stati chiamati «all'allestimento delle Unità Operative della nuova struttura», rilevando così «tutte le carenze reali e innegabili».

«Oltre ai limiti dovuti all'incompletezza di molte opere» i firmatari «sottolineano che le innumerevoli attività in corso hanno reso e rendono ancora oggi impossibile la realizzazione di adeguate simulazioni d'uso attraverso le quali gestire l'impiego delle nuove e numerose tecnologie, conoscere le procedure essenziali cliniche ed organizzative derivanti dalla nuova struttura».

«A rendere più difficile il trasloco - conclude la petizione - è la coincidenza con le festività natalizie» durante le quali le attività sono ridotte.

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