Acqua: opere e aumento necessari?
I sindacati: lo dicano i Comuni

«Cari Comuni, Uniacque ha proposto una serie di investimenti che rende necessario l’aumento della tariffa. Solo le amministrazioni locali possono però valutare se quelle opere sono veramente necessarie, e quindi se anche l’aumento». È quello che scrivono Cgil, Cisl e Rsu .

«Cari Comuni, Uniacque ha proposto una serie di investimenti in opere che rende necessario l’aumento retroattivo della tariffa. Solo le amministrazioni locali possono però valutare se quelle opere sono veramente necessarie, e quindi se anche l’aumento stesso deve essere applicato». È quello che, in sostanza, scrivono Cgil, Cisl e Rsu in un comunicato.

Il testo del comunicato

“L’Amministratore delegato di UniAcque, Antonio Pezzotta, ha incontrato le organizzazioni sindacali lo scorso 29 ottobre: in quell’occasione ci ha comunicato la necessità di procedere all’aumento delle tariffe, misura a suo avviso, necessaria per la copertura dei mutui contratti dalle precedenti gestioni ma anche per finanziare un Piano di investimenti che prevede, tra l’altro, una serie di interventi.

In particolare le opere previste sono quelle relative alla depurazione dell’acqua necessarie per evitare le sanzioni comunitarie in casi di mancato adeguamento degli impianti.

Nello stesso incontro l’azienda ci ha anche comunicato i propri sforzi volti alla riduzione dei costi, in primo luogo dei consumi dell’energia elettrica, attraverso investimenti mirati in apparecchiature e nuova tecnologia.

Non siamo in grado di entrare nel merito del Piano d’investimenti e copertura mutui (anche perché non ci è stato illustrato nei dettagli) ma riteniamo che questo sia il punto di partenza su cui fare tutti i ragionamenti. Da qui i soci proprietari, cioè le amministrazioni comunali, devono valutare la necessità o meno di fare gli investimenti proposti. Se necessari, trovino anche la copertura economica.

Riteniamo che sia sufficientemente chiaro a tutti che l’impegno economico richiesto ai cittadini serve per garantire nelle nostre case l’erogazione di acqua potabile nelle giuste quantità. È necessario, poi, che venga reimmessa nei fiumi ripulita dagli agenti inquinanti che il nostro utilizzo aggiunge ad essa, oltre che fare del nostro meglio per garantire che il suo delicato ciclo continui a fornirci questo bene prezioso.

Riteniamo che per le amministrazioni comunali ci siano tutte le condizioni per valutare l’utilità del Piano di investimenti proposto e sulla base di questo cercare le risorse necessarie”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA