Addio al signore delle carte
La lunga storia della Masenghini

Scipione Lombardini è scomparso all’età di 93 anni: insieme al fratello Adriano era lo storico titolare della Masenghini, fabbrica di carte di via Moroni a Bergamo, assorbita nel 2003 dalla trevigiana Dal Negro che ne commercializza ancora il marchio.

Insieme a suo fratello Adriano era il signore delle carte, quelle con il marchio Masenghini. Scipione Lombardini è morto domenica all’età di 93 anni. Era lo storico titolare della Masenghini, fabbrica di carte con sede in via Moroni, in città, che cessò l’attività nel 2003, assorbita dal Gruppo Dal Negro, con sede a Carbonera, nel Trevigiano.

Ancora oggi la Dal Negro continua a fabbricare carte a marchio Masenghini. La fabbrica di carte da gioco aveva iniziato l’attività nel 1876 con Pietro Masenghini in una bottega nell’allora quartiere Fiera. Nel 1918 l’azienda fu acquistata da Romolo Lombardini, padre di Scipione, diventando «Masenghini di R. Lombardini». Romolo, purtroppo, morì giovane, ma l’azienda si sviluppò grazie alle capacità della vedova Maria Carini e dei giovani figli Scipione e Adriano.

La sede fu trasferita in via Quarenghi e poi, nell’ultimo dopoguerra, definitivamente in via Moroni: oggi l’edificio è stato abbattuto e ha lasciato il posto a un condominio giustamente intitolato alla Masenghini. Nel 1985, i fratelli Scipione e Adriano decisero di cedere la proprietà: alla gestione subentrò Guido Resta, campione di bridge, dal 1985 amministratore unico sino al dicembre 2003 quando la società fu sciolta definitivamente e il marchio passò al Gruppo Dal Negro.

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