Altroconsumo contro Trenord:
la class action è stata ammessa

La class action di Altroconsumo contro Trenord è stata ammessa dalla Corte d’Appello di Milano.

L’ordinanza parla chiaro: migliaia di pendolari hanno diritto di far valere i loro diritti grazie alla class action promossa da Altroconsumo per i disservizi nel dicembre 2012,

La class action di Altroconsumo contro Trenord è stata ammessa dalla Corte d’Appello di Milano. L’ordinanza parla chiaro: migliaia di pendolari hanno diritto di far valere i loro diritti grazie alla class action promossa da Altroconsumo e chiedere di essere risarciti per i disservizi gravissimi subiti per oltre quindici giorni nel dicembre 2012, quando il sistema di trasporto sui rotaie andò in tilt, con treni cancellati, sovraffollati, corse dirottate, ritardi epocali, trasbordi da un treno all’altro, mancanza di informazioni a effetto valanga su utenti inermi.

Altroconsumo ha già raccolto 10mila preadesioni all’azione risarcitoria, ma sono circa 700mila i pendolari lombardi coinvolti in quelle giornate di caos. L’organizzazione di consumatori fornisce info in tempo reale su www.altroconsumo.it .

Commenta Paolo Martinello, presidente Altroconsumo: «La Corte d’appello ha colto in pieno la natura e gli scopi della class action, dando un futuro a questo importante strumento di tutela dei diritti dei consumatori e degli utenti. Una class action accessibile e praticabile è indispensabile per garantire la fiducia dei cittadini, per responsabilizzare le aziende e per migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi. Compresi quelli di trasporto locale, dove i diritti di migliaia di pendolari sono quotidianamente calpestati».

La Corte d’Appello ha ritenuto che il mancato funzionamento del software di gestione ed organizzazione del servizio adottato da Trenord abbia causato disservizi analoghi e comuni a tutti gli utenti colpiti, che dovranno essere valutati e risarciti in un unico processo, secondo quanto previsto dall’art.140 bis del codice de consumo.

La richiesta di Altroconsumo è che a tutti i pendolari coinvolti e che aderiranno alla class action venga riconosciuto un risarcimento pari a quattro mensilità dell’abbonamento alla tratta utilizzata. Ora il giudice del Tribunale dovrà definire i contorni della classe di utenti che potrà effettivamente aderire all’azione risarcitoria.

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