Ancora una bomba a villa Gamba
Nessun ferito, indagano i carabinieri

Ancora una bomba scoppiata a Gazzaniga nella villa di Gianfranco Gamba, l’imprenditore che è legato al caso Morandi perché lamenta un ammanco di oltre 10 milioni. Martedì 27 maggio un ordigno è stato lanciato nel cortile della sua villa, ma non c’è stato nessun ferito. Gamba non era in casa.

Ancora una bomba scoppiata a Gazzaniga nella villa di Gianfranco Gamba, l’imprenditore che è legato al caso Morandi

perché lamenta un ammanco di oltre 10 milioni. Martedì 27 maggio un ordigno è stato lanciato nel cortile della sua villa, ma non c’è stato nessun ferito e non si è registrato nemmeno nessun danno. Gamba non era in casa. I carabinieri di Clusone stanno indagando sul caso.

Non c’è dunque pace per Gamba. Dopo l’attentato incendiario nello chalet di famiglia sul Monte Bò a Cene e il rogo alla Stamperia Valseriana di Albino, Gamba era finito di nuovo agli onori delle cronache per un ordigno fatto esplodere nella sua villa di Gazzaniga nel gennaio scorso. Ora la nuova indimidazione.

Che si sia trattato - come nei casi precedenti - di un’azione intimidatoria e non di un attentato volto a fare danni - o peggio, ferire qualcuno - lo dimostra il fatto che l’ordigno esplosivo è stato lanciato nel cortile dell’abitazione. Gamba sembra essere la vittima principale dei presunti ammanchi, teste chiave dell’intera inchiesta che vede Morandi indagato. Marito di Mariuccia Pezzoli dell’omonimo gruppo tessile, lamenta un ammanco da oltre 10 milioni di euro sul totale di 30 milioni che mancano all’appello sui conti di una cinquantina di clienti.

Dal conto di Gamba e da quello della figlia sarebbero anche usciti pesanti capitali, dirottati sui conti di Stl, la società degli impianti sciistici partecipata al 41% dal Comune di Valbondione, retto dal sindaco Benvenuto Morandi fino al 4 dicembre scorso, quando ha rassegnato le dimissioni insieme all’intera maggioranza. Per Gamba è il quarto atto intimidatorio nel giro di pochi mesi: l’8 novembre 2013 alcuni piromani avevano dato fuoco al suo chalet sul monte Bò, nel territorio di Cene. I carabinieri avevano trovato una tanica di liquido infiammabile. La stessa notte sui muri di Gazzaniga erano comparse le scritte «Gamba usuraio». Il 12 novembre un altro incendio doloso aveva colpito la Stamperia Valseriana di Albino, provocando danni per circa centomila euro. Gamba in questo caso non è il proprietario ma risulta tra i principali clienti. E poi a fine gennaio la bomba nella casa con replica ieri sera.

© RIPRODUZIONE RISERVATA