Bertolaso: «Garantirò continuità con quello che abbiamo fatto nella lotta al Covid»

Le dichiarazioni. «Mi è stato chiesto di dare una mano in questa fase del governo della Regione. Sono qui perché voglio garantire continuità con quello che abbiamo fatto nella lotta al Covid. Ma non ho intenzione, finita questa fase, di continuare a fare attività che non siano legate alla mia famiglia». Lo ha detto Guido Bertolaso, neo assessore al Welfare della Regione Lombardia nella conferenza di lunedì 7 novembre.

«Se avessi voluto fare altre cose avrei fatto il sindaco di Roma» ha spiegato, rispondendo in conferenza stampa a chi chiedeva se, dopo le regionali e in caso di vittoria del centrodestra, sarà confermato alla guida della Sanità regionale.

Bertolaso ha poi fatto sapere che non modificherà la direzione generale dell’assessorato mantenendo la struttura che già c’era quando al Welfare c’era Letizia Moratti: «Con il Dg Giovanni Pavesi - ha concluso - lavoriamo fin dal primo giorno che è stato nominato, ha una bella squadra, magari la integreremo ma non c’è motivo di cambiare figure che hanno lavorato e con cui ho avuto piacere di lavorare».

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«Soli durante il Covid»

«Questa Regione è stata lasciata sola nei momenti drammatici dell’emergenza e qualcuno dovrà spiegare perché è stato fatto questo. Non ho visto nessun ministro competente qui in Lombardia, nessuna partecipazione, solo videoconferenze. Non si risolvono le emergenze con le videoconferenze». Lo ha detto il nuovo assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, nella conferenza stampa a Palazzo Lombardia organizzata nella mattinata di lunedì 7 novembre.

Il reintegro dei medici No Vax

Bertolaso ha toccato molti temi nel suo nuovo suolo di assessore ed è partito da uno dei più scottanti: il reintegro dei medici No Vax: «Avrei fatto scelte diverse, lo sa il presidente, lo sanno tutti coloro con cui mi sono confrontato. Ma questa è oggi una legge del nostro paese».

Tuttavia, sottolinea Bertolaso, «è una tempesta in un bicchier d’acqua: stiamo parlando di 19 medici, numeri risibili. Con questi numeri non risolviamo certamente i problemi di organico della sanità lombarda». Entrando nel dettaglio dei numeri, Bertolaso precisa che «stiamo parlando in complesso di 700 persone, la maggior parte sono personale amministrativo che non entreranno in contatto con gli eventuali pazienti, 200 infermieri e 19 medici».

«Vanno adottati con cautela i provvedimenti di reintegro di questo personale - ha aggiunto -: ovvio che vanno fatti dei controlli dal punto di vista medico e professionale e va fatto anche a tutela di tutte le persone ricoverate nelle strutture pubbliche e private, anche di questa Regione». Perché «non credo sia corretto eventualmente destinare dei medici no-vax nell’ambito di reparti dove possono venire a contatto con pazienti fragili»; ha proseguito Bertolaso sottolineando che «li reintegreremo a fine anno».

E poi «bisogna fare una distinzione importante» visto che «un medico che dice di essere contrario alla vaccinazione dice qualcosa di inevitabilmente contro natura» mentre «io da medico sono stato educato e formato con il mito delle vaccinazioni».

«Serve una Commissione d’inchiesta»

e poi: «Importante, come ha detto il presidente del Consiglio, la costituzione di una commissione d’inchiesta sul Covid: sono stato io il primo a chiederla, lo avevo già chiesto al premier Mario Draghi, quello che è successo in Italia non può passare sotto silenzio e quello che è accaduto in questa Regione non può essere dimenticato» ha detto.

E comunque, durante le fasi più acute della pandemia «ho girato per gli ospedali e ho visto come lavoravano medici e infermieri della Regione più importante d’Italia, in certi casi anche senza mascherina». E «non era colpa della struttura regionale perché quando c’è un’emergenza è il governo nazionale che si deve far carico dei problemi». Invece, per l’assessore, l’esecutivo ai tempi guidato da Giuseppe Conte «oltre a chiudere le persone in casa non ha fatto niente. Ragioni che bastano - ha concluso - per dire che serve una commissione d’inchiesta per stabilire davvero quello che è successo nel nostro Paese».

«Sulle liste d’attesa l’obiettivo è quello di fornire tempistiche precise, per dare risposte ai cittadini che quando chiederanno una visita specialistica dovranno avere la garanzia di ottenere un appuntamento entro un determinato periodo di tempo»

Le liste d’attesa

Nella conferenza stampa si è parlato anche delle liste d’attesa: «Credo che ne potremo riparlare a fine mese. L’obiettivo è quello di fornire tempistiche precise, per dare risposte ai cittadini che quando chiederanno una visita specialistica dovranno avere la garanzia di ottenere un appuntamento entro un determinato periodo di tempo». Si tratta «di un problema che non riguarda solo la Lombardia» anche se «qui è la situazione è migliore rispetto ad altre parti».

Anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana è intervenuto: «Guido Bertolaso è una “new entry”. Bertolaso è la persona che è sempre stata disponibile e ha dato un aiuto

Fontana: «Bertolaso è colui che ha contribuito a ingegnerizzare le modalità della campagna vaccinale ma anche a trasferirla nella operatività, sono state operazioni molto importanti»

incredibile a Regione Lombardia, sia quando decidemmo di realizzare l’Ospedale in Fiera, fatto in poche settimane, nonostante assurde polemiche, e poi con la campagna vaccinale anti Covid, che grazie a Bertolaso, è diventata più efficiente, è stata tra le più efficaci a livello mondiale, che ci ha permesso di superare il momento della pandemia».

«Vaccini in calo? Penso anche a spray per bambini»

«Con il freddo aumenteranno, soprattutto chi ha la mia età sulla carta di identità, penso che ci penserà a vaccinarsi». A chi gli chiedeva del calo delle vaccinazioni anti Covid, lo ha detto Bertolaso, che ha lanciato un’altra iniziativa: «Esistono vaccini anti influenza con spray nasale, vorrei che tutti i bambini di questa Regione ne potessero usufruire».

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