Bus a rischio: videosorveglianza ok
Per la Cgil fenomeno da monitorare

«Ben venga la videosorveglianza sui bus, a tutela di autisti e cittadini». Il sindacato dei trasporti Cgil interviene dopo l’allarme lanciato dai conducenti, minacciati e insultati. Ma la Filt chiede anche un incontro con istituzioni, forze dell’ordine e aziende di trasporto per monitorare il fenomeno.

“Accogliamo con favore l’annuncio dei 25 nuovi mezzi di trasporto che Sab doterà, entro il 2014, di una rete di videosorveglianza per garantire la sicurezza di autisti e passeggeri. È necessario che tutti i mezzi che circolano a Bergamo siano dotati della stessa tecnologia”.

Così Luca Stanzione, segretario generale provinciale della Filt Cgil ha commentato la notizia relativa ai primi atti concreti (sembra già da febbraio) a difesa della sicurezza di chi lavora sugli autobus in tutta la provincia.

Il sindacato dei trasporti della Cgil ha raccolto negli ultimi mesi le preoccupazioni di alcuni autisti che hanno raccontato di aver vissuto situazioni di tensione a bordo dei mezzi pubblici.

“A rischio molto spesso c’è la sicurezza dei lavoratori, ma anche degli altri passeggeri. Il lavoro dei conducenti dei mezzi pubblici deve essere svolto con la serenità e la sicurezza necessaria” continua Stanzione.

“Auspichiamo che le istituzioni convochino forze dell’ordine, aziende di trasporto pubblico e sindacati per tracciare le reali dimensioni del fenomeno e monitorare la situazione. Noi siamo disponibili, come sindacato, a fare la nostra parte. Ben vengano i presidi di sicurezza elettronica sugli autobus a tutela dei lavoratori e dei cittadini nel rispetto della Legge 300. Nelle aziende del trasporto locale, spesso, si parla di videosorveglianza solo nei casi di incidente stradale per stabilire il torto o la ragione del lavoratore. La videosorveglianza deve servire per monitorare cosa succede alle spalle del conducente, mentre guida. Questo può essere un vero deterrente per chi vuole delinquere. In altre città italiane esistono sperimentazioni, a Bergamo ancora troppi pochi mezzi sono dotati delle apparecchiature necessarie. È da tempo che segnaliamo il problema della sicurezza. La questione riguarda sia i lavoratori che i cittadini: è arrivato il tempo di fare qualcosa di concreto”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA