Calderoli: Napolitano e il Pd
se la cantino e la suonino da soli

«Sono d’accordo sul fatto che la Lega non partecipi alle consultazioni, perché non esiste al mondo che il presidente Napolitano e il Pd se la cantino e se la suonino da soli. E con questo siamo al terzo presidente del Consiglio non votato dal popolo».

«Sono d’accordo sul fatto che la Lega non partecipi alle consultazioni, perché non esiste al mondo che il presidente Napolitano e il Pd se la cantino e se la suonino da soli. E con questo siamo al terzo presidente del Consiglio non votato dal popolo, mi sembra un venire meno della democrazia»: lo ha detto all’Ansa Roberto Calderoli, commentando la scelta del Carroccio di non partecipare alle consultazioni.

«Oltretutto in questi giorni abbiamo scoperto che Berlusconi - aggiunge il responsabile organizzativo federale del Carroccio - ha dato delle dimissioni...”spintanee”.. come avevamo supposto già all’epoca ma adesso ci sono le prove. Siamo chiari:che Berlusconi facesse o meno il presidente del Consiglio a noi interessava poco ma, con le sue dimissioni “spintanee” ci fu lo stop al federalismo fiscale e alla riforma in senso federale dello Stato. E Napolitano nominò il pistolero che doveva non solo fermare ma anzi affossare quello che già era stato firmato. Ecco perché l’assenza della Lega ha qualche buon motivo...».

Tra le proposte che Calderoli vorrebbe sottoporre a Renzi quale presidente del Consiglio incaricato ce ne sono alcune che riguardano i giovani e altre relative agli anziani in politica, a partire dal fatto che i politici dovrebbero «andare in pensione obbligatoria a 75 anni». «Siccome Renzi ama tanto parlare di giovani - spiega Calderoli - la mia proposta è che alle Europee possano essere eleggibili anche i 18/enni, cosa che già avviene in 15 dei Paesi dell’Unione. Mi sembra un ottimo incentivo alle politiche giovanili».

«Inoltre, per evitare tanti dei problemi che quotidianamente riscontriamo nella politica penso che si dovrebbe introdurre un esame psico-attitudinale e fisico, sul tipo di quello per la patente di guida, per chi vuole assumere ruoli pubblici in politica». «Infine - aggiunge - propongo la pensione obbligatoria per i politici superati i 75 anni. Perché se un chirurgo non può operare compiuti i 70 anni, come dipendente pubblico, non vedo perché si debba lasciare le sorti di un Paese nelle mani di persone anche più anziane». «In subordine - conclude - si imponga sopra gli 80 anni un esame psico-attitudinale ogni due anni come per la patente».

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