Caso Moro, un nuovo ribaltone
Sotto sequestro 50 mila euro

Nuovo ribaltone nella vicenda Marcello Moro e conti correnti sotto sequestro: sequestrati dalla Procura, dissequestrati da Cassazione e Riesame, di nuovo sequestrati dagli inquirenti e - la notizia è di venerdì - infine parzialmente dissequestrati dal gip.

Nuovo ribaltone nella vicenda Marcello Moro e conti correnti sotto sequestro: sequestrati dalla Procura, dissequestrati da Cassazione e Riesame, di nuovo sequestrati dagli inquirenti e - la notizia è di venerdì - infine parzialmente dissequestrati dal giudice per le indagini preliminari. E la vicenda minaccia di non essere ancora del tutto conclusa.

Di fatto per ora l’unico elemento concreto resta la decisione presa dal giudice Giovanni Petillo, chiamato a convalidare o meno il sequestro d’urgenza disposto dal pubblico ministero Giancarlo Mancusi: il gip ha confermato il sequestro per 50 mila euro, vale a dire l’equivalente della prima tangente contestata all’ex assessore Moro, per la vicenda legata al cantiere di Sant’Agostino, ma non ha invece convalidato il sequestro dei restanti 225 mila euro «blindati» due settimane fa dalla Procura.

Il primo sequestro dei beni di Moro, all’epoca indagato per truffa ai danni dello Stato oltre che per la tangente per velocizzare i lavori a Sant’Agostino, risaliva al dicembre del 2012, ed era relativo a poco meno di 200 mila euro: cifra giustificata sia dagli emolumenti che dai rimborsi presi dall’ex assessore nel periodo tra il 2007 e il 2012 per la sua carica di presidente del Consorzio di Bonifica, che per il pubblico ministero sarebbe stata di fatto un illecito profitto (di qui la truffa), dato che i requisiti per rivestire quell’incarico Moro li avrebbe avuti solo sulla carta e non invece in concreto.

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