Ecco la «truffa della cartina»
Bergamo, già 2 casi a Colognola

Ne pensano davvero di tutti i colori. Sono i truffatori in azione in città e che ora hanno escogitato quella che è già stata ribattezzata la «truffa della cartina». Vittime ne sono già state una coppia di anziani e un consigliere comunale.

Ne pensano davvero di tutti i colori. Sono i truffatori in azione in città e che ora hanno escogitato quella che è già stata ribattezzata la «truffa della cartina». Vittime ne sono già state una coppia di anziani e un consigliere comunale. Teatro dei colpi sempre Colognola. L’ultimo episodio domenica mattina, quando è stata presa di mira una coppia di anziani che stava andando a piedi alla Messa delle 11,30.

Vittorino Menabò, di 83 anni, Armida Gozzo, di 80, residenti in via Azzanella, camminavano sul marciapiede (tra l’altro la signora porta ancora le stampelle per via di una vecchia frattura del femore), quando sono stati accostati da un’auto di grosse dimensioni e di colore scuro. All’interno c’erano quattro persone, due uomini sui sedili anteriori e due donne su quelli posteriori, tutti di età compresa tra i 40 e i 50 anni.

«Chiedevano per l’ospedale»

«All’inizio parlavano in un italiano del tutto incomprensibile, dopodiché una delle donne ha specificato che erano turchi – racconta Vittorino, che ieri ha sporto denuncia ai carabinieri –: l’uomo seduto accanto all’autista ha abbassato il finestrino e poi ha aperto la portiera. Mostrandomi una cartina della città, mi ha chiesto quale fosse la direzione per raggiungere l’ospedale. Io e mia moglie ci siamo avvicinati per spiegare loro la strada».

Prosegue l’anziano: «Nel frattempo una delle due donne sedute sul sedile posteriore ha aperto anch’essa la portiera e si è messa a parlare con mia moglie. A un certo punto la donna ha messo al collo di mia moglie una collanina in similoro, presumo con l’intento di strapparle poi quella d’oro vero che aveva al collo. Nel frattempo l’uomo con il quale stavo parlando io ha cercato di indossarmi un braccialetto, sempre color oro, al polso destro. A questo punto ho capito che stava succedendo qualcosa di strano e mi sono ritirato con violenza, strappando via anche mia moglie che stava andando in confusione. A mia moglie è rimasta al collo la collanina in finto oro che ho consegnato ai carabinieri. A quel punto l’auto è subito ripartita. Non sono riuscito a memorizzare la targa».

L’altro analogo episodio

Un simile episodio è accaduto, tra l’altro sempre all’Azzanella di Colognola, alcuni giorni fa anche al consigliere comunale Francesco Benigni, che abita in via Fermi. «Erano circa le 13,30 – racconta – e stavo portando a spasso il cane al guinzaglio. Mi si è avvicinata un’auto con una targa della Germania e con a bordo quattro uomini: avevano tutti l’accento straniero. Quello seduto accanto all’autista, mostrandomi la carta topografica della città, mi ha chiesto indicazioni per andare in ospedale dove aveva, a suo dire, un fratello ricoverato per un intervento alla gola».

Prosegue Benigni: «Per farmi capire che intendeva parlare della gola ma non conosceva il termine in italiano, ha allungato la mano toccandomi la mia gola e insistendo con la mano all’interno della giacca. Lo stesso ha cercato di fare l’altro uomo seduto sul sedile posteriore. A quel punto ho capito che non era una normale richiesta d’informazione e mi sono allontanato». È probabile che l’auto fosse la stessa, così come gli autori dei due singolari tentativi di truffa.

Un’escalation preoccupante

Nelle ultime settimane in città e in provincia si è registrato un incremento del numero di truffe ai danni di bergamaschi, in particolare delle persone più anziane.

Accanto agli ormai classici episodi che vedono protagonisti finti tecnici della società elettrica, di quella telefonica oppure del gas, sembrano essere in aumento in particolare i casi di truffatori che si fingono appartenenti alle forze dell’ordine: vigili, poliziotti o carabinieri. Sembra infatti che questa tecnica riesca a fare maggiormente presa sulla popolazione, soprattutto tra le persone anziane. Ci sono poi i venditori porta a porta che si trasformano in truffatori: c’è chi acquista apparecchi per rilevare fughe di gas o purificare l’acqua del rubinetto e si ritrova da pagare una fattura a tre cifre quando aveva concordato un prezzo a due.

© RIPRODUZIONE RISERVATA