Ex Enel, fu la sinistra a cambiarla
Gallone: Gori dovrebbe scusarsi

Ancora polemiche sull’area ex Enel. Questa volta a intervenire è Alessandra Gallone, che dichiara: «Gori dovrebbe scusarsi non tanto verso gli altri soggetti chiamati in causa a torto, ma verso i cittadini, ai quali ha raccontato fatti non veritieri».

«In politica lo scambio di idee è sempre utile perché contribuisce a formare la giusta opinione del cittadino. Negli ultimi giorni è stato pubblicato il servizio sulla nuova edificazione nell’area ex Enel di via Nullo. Il comparto era destinato ad attività produttive e terziarie fino a dicembre del 2008 quando il Consiglio Comunale, su proposta della giunta di centrosinistra, votò una variante urbanistica con un programma integrato d’intervento. Il progetto approvato prevedeva nuove funzioni con prevalenza di residenziale e con un indice volumetrico (metri cubi per metro quadrato) molto elevato, certamente non frequente per Bergamo». A dichiararlo Alessandra Gallone, vice coordinatrice provinciale di Forza Italia e candidata alle elezioni comunali.

«Il contenuto dei commenti dei cittadini avrebbe dovuto provocare negli autori di questa scelta un ripensamento in merito alla politica del territorio seguita dagli stessi nel quinquennio 2004-2009 - continua la Gallone -. Ripensamento auspicato anche dagli stessi militanti del centrosinistra in città».

Invece ci tocca leggere con viva sorpresa una dichiarazione di Giorgio Gori che dimostra la sua totale non conoscenza degli avvenimenti registrati a Bergamo negli ultimi anni. Il candidato di centrosinistra ha affermato che la cementificazione voluta dalla Giunta Bruni sarebbe nient’altro che un’eredità della giunta precedente: «Al contrario si tratta di decisioni volute, studiate e difese strenuamente dal centrosinistra - sottolinea Alessandra Gallone - nonostante le migliaia di firme contro raccolte dai comitati e associazioni. Quelle pratiche sono state avviate e concluse dalla coalizione di centrosinistra, che le ha contrattate con i proprietari delle aree. Consiglio a Gori di leggere i verbali dei consigli e delle commissioni nel 2008: troverà nome e cognome di tutti quelli del centrosinistra che hanno difeso l’operazione e di quelli che, come me, si sono opposti a quest’intervento quando ancora non era troppo tardi».

Alessandra Gallone rinfranca il concetto ricordando la considerazione esposta in consiglio comunale all’epoca: «L’amministrazione Bruni sta percorrendo una strada pericolosa; questi provvedimenti alterano in modo determinate l’urbanistica della città». Cosa che emerge oggi in maniera chiara a sei anni di distanza dalla decisione. «Gori dovrebbe scusarsi non tanto verso gli altri soggetti chiamati in causa a torto, ma verso i cittadini, ai quali ha raccontato fatti non veritieri - ammonisce Alessandra Gallone - Il candidato sindaco del Pd garantisce che il progetto dell’Enel era stato varato nei limiti del PGT che, in realtà, è stato approvato l’anno dopo. Un mistero». conclude Alessandra Gallone.

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