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Daniele Antonioli, quel fagottino di quasi cinque chili sparito nel nulla poco dopo la nascita per 20 interminabili ore, oggi compie 18 anni e la gioia è incontenibile. Papà Giorgio non nasconde che «per noi ogni anno è stata una festa, anzi, tutti i giorni sono importanti».
«Diventa un uomo». Quel fagottino di quasi cinque chili sparito nel nulla poco dopo la nascita per 20 interminabili ore, oggi compie 18 anni e la gioia è incontenibile. Papà Giorgio non nasconde che «per noi ogni anno è stata una festa, anzi, tutti i giorni sono importanti».
Daniele Antonioli è il piccolo che 18 anni fa fece rimanere per un giorno intero in trepidazione e nell’angoscia la sua famiglia e tutta Italia, per il rapimento lampo di cui era stato vittima e di cui si interessarono subito le tv nazionali.
Era il 25 aprile 1996. Nato da otto ore, Daniele dormiva nella sala nido del reparto di ostetricia dell’ospedale «Pesenti Fenaroli » di Alzano, quando sparì. Il ricordo è ancora nitido nelle parole del papà, anche se oggi è il giorno della festa e in casa Antonioli, a Nese,
«Non l’ho scoperto da molto – spiega Daniele –: come potete immaginare, io non ricordo nulla, non riesco a realizzare cosa sarebbe potuto accadere se non mi avessero fatto ritrovare».
È successo a 12 anni: «abbiamo aspettato a parlargliene, come ci avevano consigliato degli esperti – spiega il papà, che si occupa di import/export –. Il fatto è che l’ha scoperto praticamente da solo, in oratorio. E noi non abbiamo fatto altro che inquadrare bene ciò che era successo». Un giorno come tanti in oratorio, Daniele si sente chiedere da una signora se è «ol scèt rapito».
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