I facchini del « Papa giovanni»
in lotta contro i licenziamenti

Il 5 marzo il Consorzio Hydra ha avviato le procedure di licenziamento per 27 dei suoi lavoratori su un totale di 99 dipendenti impiegati presso l’Ospedale di Bergamo. I licenziamenti, secondo Hydra sono da attribuire all’automatizzazione partita a gennaio al Papa Giovanni .

Il 5 marzo il Consorzio Hydra ha avviato le procedure di licenziamento per 27 dei suoi lavoratori su un totale di 99 dipendenti impiegati presso l’Ospedale di Bergamo. «I licenziamenti - secondo Hydra - sono da attribuire all’automatizzazione partita a gennaio al Papa Giovanni che ha prodotto da dubito 27 esuberi presso il reparto ipogeo, ma altri se ne prevedono in altri settori a breve».

«Hydra che ha l’appalto di facchinaggio presso l’Azienda Ospedaliera ha assunto i lavoratori a tempo indeterminato nel novembre 2013. Nemmeno un mese dopo ai lavoratori è stato chiesto di “scegliere” tra il licenziamento o la riduzione a un terzo dell’orario di lavoro con la conseguente adeguamento dello stipendio, e visto che la paga piena si aggira attorno agli 800, 900 euro, non c’era molto da scegliere per i lavoratori».

Hydra sostiene di «non essere stata informata da Siram o dall’Azienda Ospedaliera che i robot sarebbeo entrati in funzione il 1 gennaio e questo fatto se veritiero è alquanto sconcertante. Non è chiaro se si tratta di superficialità o incapacità imprenditoriale, ma la sensazione di avere a che fare con dei dilettanti allo sbaraglio è reale. In concreto però, a causa di chi doveva dire e chi non ha saputo, si vuole che a pagare siano ancora una volta i lavoratori».

Il 27 febbraio «all’inconto tra Hydra e lavoratoti con USB, il Consorzio si era impegnato a non procedere con i licenziamenti prima di aver valutato tutte le alternative possibili e discusse in un successivo incontro sindacale».

«Se qualcuno ha sbagliato i conti e i programmi si deve assumersi anche l’onere dell’errore fatto, perchè questo prevede il “rischio d’impresa”, e ricercare soluzioni alternative che garantiscono comunque reddito ai lavoratori nei termini previsti dal contratto di assunzione sottoscritto a novembre - prosegue la nota -. Oggi 17 marzo i facchini dell’Ospedale di Bergamo sono in sciopero e con un presidio intendono informare i cittadini di quanto sta avvenendo nella totale indifferenza degli amministratori dell’Ospedale, “fiore all’occhiello” della sanità lombarda».

«Temiamo che quanto sta succedendo ai lavoratori Hydra possa essere solo un’anteprima di quanto potrebbe accadere ad altri lavoratori degli appalti al Papa GiovanniXXIII se continueranno ad essere considerati e trattati come lavoratori invisibili, essenziali per il funzionamento del servizio e della struttura ospedaliera, ma lavoratori di serie B con meno diritti e meno tutele».

«Ci ribelliamo a questi licenziamente perchè siamo convinti che è possibile trovare soluzioni alternative, ci vuole la volontà dei soggetti coinvolti, che oltra a Hydra, sono la Siram e il committente primo, ovvero l’Ospedale Papa GiovanniXXIII che non può lavarsene le mani come se il destino di questi lavoratori non fosse un problema che lo riguarda. I lavoratori e USB intendono mettere in campo tutte le iniziative di lotta necessarie e questo sciopero è solo l’inizio, per difendere il lavoro e un reddito dignitoso».

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