I giovani in piazza per un futuro migliore
Sabato pomeriggio un presidio in città

Sono numerose le forze politiche e le associazioni bergamasche giovanili che aderiranno al presidio di sabato 9 aprile a Bergamo organizzato dal coordinamento «Adesso BG!». L'iniziativa si inserisce in una mobilitazione nazionale e vede i giovani alla ricerca di un futuro lavorativo migliore.

Sono numerose le forze politiche e le associazioni bergamasche che aderiranno al presidio di sabato 9 aprile a Bergamo organizzato dal coordinamento «Adesso BG!» in programma con un corteo dalle 16.30 in partenza da piazza Matteotti. Tra questi anche il coordinamento Giovani Cisl Bergamo e il Dipartimento Politiche giovanili della Cgil di Bergamo: «Riteniamo importante – dicono Francesca Seghezzi e Luca Legramanti, rappresentanti dei giovani di Cgil e Cisl provinciali - dare il nostro sostegno alla manifestazione, che si inserisce nella mobilitazione nazionale “Il nostro tempo è adesso”. La questione giovanile del nostro Paese e i dati allarmanti sul mercato del lavoro della fascia giovanile in Italia ci preoccupano. Il tasso di disoccupazione dei giovani, ormai alla soglia del 30%, le troppe forme di precarietà con i quali entrano e permangono all'inizio della loro carriera lavorativa, le fughe dei nostri ragazzi più meritevoli, costretti ad un nuovo flusso migratorio verso paesi in grado di garantire loro il giusto riconoscimento delle capacità, sono realtà purtroppo consolidate. Tutti questi motivi stanno pesantemente influenzando il futuro del paese e il sindacato ha la responsabilità di trovare risposte efficaci e di dare voce alle istanze di una generazione che con sempre maggior difficoltà non trova spazi di azione nella rappresentanza così come siamo abituati a pensarla».

Al presidio anche i giovani dell'Udc per il partito della Nazione di Bergamo e i Giovani Democratici della provincia di Bergamo: «Crediamo che se uno Stato non offre opportunità alle nuove generazioni è destinato ad un futuro inesistente e ad un presente di declino - spiegano i rappresentanti -. Per questo, per l'Italia, vogliamo rivendicare che il nostro tempo è adesso! La vita, il mondo, non ci aspettano». Dello stesso tenore le motivazioni di adesione dell'associazione Officina33: «Nella speranza che una manifestazione senza colore partitico possa sensibilizzare cittadinanza e istituzioni alla problematica giovanile» spiega il gruppo. L'iniziativa è infatti organizzata senza alcuna bandiera o simbolo politico, con la necessità di unire i giovani a favore di un futuro migliore.

Tra le adesioni anche quella dei Giovani Socialisti Bergamaschi: «Siamo una generazione che non si arrende, anzi, lancia un appello rivolto a tutti gli sfruttati, sottopagati a scendere in piazza, riappropriandosi del proprio tempo e rivendicando i propri diritti - spiega il gruppo politico -. La situazione italiana infatti è preoccupante. Ad oggi il numero degli inattivi sale a 14 milioni 933 mila unità, tenendo conto che a fine 2010 più di 395 mila posti di lavoro sono andati in fumo. Più della metà di questi disoccupati risulta non aver superato il 30esimo anno di età. Le nuove generazioni hanno immediatamente bisogno di riforme economiche e sociali, ma la politica nazionale al momento arranca. I giovani sono ormai stanchi dei soliti e sterili spot in loro favore. L'Italia si dimostra ancora una volta agli occhi del mondo: un Paese nel quale la parola "merito", soprattutto in campo lavorativo è sopraffatta dalla parola clientelismo, dove "l'ascensore sociale" bloccato da tempo ostruisce un libero ingresso nel mondo del lavoro».

Anche Nidil-Cgil di Bergamo aderisce alla giornata di mobilitazione lanciata dal Comitato. «Ci saremo anche noi, in piazza il 9 aprile - ha commentato Mauro Rossi, segretario generale provinciale di Nidil-Cgil -. Questa è anche la nostra lotta, quella con cui ogni giorno abbiamo a che fare al sindacato. Basti pensare all'utilizzo dei contratti atipici e precari nella nostra Provincia: si persevera nell'uso spesso distorto della somministrazione di lavoro a tempo determinato (ex interinale) con aziende, specie industriali, che abusano dello strumento utilizzando lavoratori somministrati non per far fronte a casi ben specifici ma per tenere "a termine" un pezzo di lavoratori dell'azienda».

«Cogliamo l'occasione anche per segnalare che sono riprese le false collaborazioni a progetto che mascherano normali rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato, specie nei servizi. A causa della completa assenza del Governo che, anziché attuare politiche di incentivo alle regolarizzazioni dei falsi posti di lavoro “parasubordinati”, ha tolto le misure introdotte dal Governo precedente, riaprendo possibilità per le aziende disoneste».

«Stanno, poi, aumentando le false partite Iva (lavoratori costretti ad aprire la partita Iva per lavorare), con casi di vero e proprio sfruttamento (ad esempio negli studi di architettura, dove circolano stipendi paragonabili a quelli della Cina)».

«Inizia anche nella nostra provincia ad affacciarsi lo staff leasing. Visto che con la Finanziaria di due anni fa il Governo aveva introdotto la possibilità che lo staff leasing (contratto commerciale di somministrazione a tempo indeterminato tra agenzia e azienda utilizzatrice) possa essere utilizzato anche per attività ordinaria dell'azienda utilizzatrice (in presenza di accordi sindacali anche solo aziendali) alcune aziende stanno iniziando a chiedere a categorie e Rsu la forma di accordi su di esso».

«Ci auguriamo che non parta una contrattazione al ribasso che rischierebbe di spezzettare ulteriormente le aziende, formando delle "riserve" di lavoratori perennemente precari che non potranno mai più rivendicare l'assunzione fissa dall'azienda in cui lavorano».

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