I sindaci: «Siamo alla paralisi
Vendiamo per poter fare le opere»

«Quattro, cinque pugni e Monti ha messo ko i Comuni...». Franco Tentorio va di metafora per descrivere la situazione. E se il professore è il boxer, le amministrazioni comunali sono gli avversari suonati. E mazziati. «Il patto di stabilità c'era già, ma...».

«Quattro, cinque pugni e Monti ha messo ko i Comuni...». Franco Tentorio va di metafora per descrivere la situazione. E se il professore è il boxer, le amministrazioni comunali sono gli avversari suonati. E mazziati.

«Il patto di stabilità c'era già, ma l'intervento del suo governo lo ha reso devastante». Troppi lacci o lacciuoli. Troppi vincoli. E su un punto tutti i sindaci sono trasversalmente d'accordo: così non si può andare avanti, i Comuni sono strozzati e paralizzati da un patto di stabilità che toglie ossigeno e imbriglia qualsiasi manovra.

L'Anci ha annunciato una manifestazione a Roma per il primo giorno di primavera per chiedere di sbloccare il patto di stabilità che congela 9 miliardi di pagamenti e che potrebbero essere impegnati per investimenti e opere. I Comuni sono pronti a sforare il patto.

Ma Tentorio è meno favorevole sull'ipotesi di sforare. «Perché andare contro la legge? Perché metterci in difficoltà? Le sanzioni sono pesantissime, in più non puoi assumere, fare mutui e tutta una serie di altre cose». Tentorio detta la strategia di Palafrizzoni: «Se non si allenta il patto di stabilità, si vende. Per non fermare i cantieri più significativi, Carrara e stazione, abbiamo venduto le azioni di A2A. Siamo pronti a vendere tutto quello che è vendibile fino a che non ci liberano i nostri soldi».

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