«Io, disabile cittadino di serie B
La mia disavventura al Donizetti»

Raffaele Epis racconta quanto gli è successo la sera del 3 gennaio. Prima all’ingresso del teatro cittadino quando non volevano farlo entrare poco prima dell’apertura della biglietteria, per ripararsi dalla pioggia e dal freddo, deleteri per il suo fisico già provato.

Non è stato divertente. Per niente. Anche se sul palcoscenico del Donizetti c’erano i Pooh con gli ex Stefano D’Orazio e Riccardo Fogli. Anche se insieme ricordavano l’inesauribile paroliere Valerio Negrini, l’esperienza tra il pubblico di Raffaele Epis (47 anni di Almenno San Salvatore) è un file dell’esistenza da eliminare con il tasto «Canc». Perché ricordare fa male .

Sulla sedia a rotelle da parecchi anni, conseguenza permanente di un infortunio sul lavoro, Raffaele Epis si è sentito «trattare da cane», sottolinea duramente lui.

Prima all’ingresso del teatro cittadino quando non volevano farlo entrare poco prima dell’apertura della biglietteria, per ripararsi dalla pioggia e dal freddo, deleteri per il suo fisico già provato.

E poi quando l’hanno posizionato dietro la poltroncina numero 360 della platea, alla destra dell’ingresso principale. Praticamente in pendenza ad assistere allo spettacolo con uno sforzo incredibile per mantenere un minimo di stabilità, nonostante i freni della sedia a rotelle attivati, e di fatto di ostacolo a quanti transitavano in quella zona per prendere il posto assegnato. Qualsiasi urto un poco più veemente degli altri avrebbe causato un capitombolo al suo metro e ottantasette di altezza per un fisico non certo mingherlino.

La conclusione è che il teatro Donizetti non è un posto per disabili. L’assessore ai Lavori pubblici, Alessio Saltarelli, è dispiaciuto e si scusa con i disabili, ma per ora - dice - non ci sono i soldi necessari per mettere mano ai lavori per l’adeguamento del Donizetti su questo specifico fronte.

Leggi di più su L’Eco in edicola mercoledì 8 gennaio

© RIPRODUZIONE RISERVATA