Omicidio Cantamessa, la perizia:
«Travolta a più di 90 all’ora»

Alla guida della Golf grigia, la sera dell’8 settembre 2013 lungo il rettilineo dell’ex provinciale 91 fuori dall’abitato di Chiuduno, Vicky Vicky è piombato sul fratello Baldev Kumar e sulla dottoressa Eleonora Cantamessa a «una velocità non inferiore a 90 chilometri orari».

Alla guida della Golf grigia, la sera dell’8 settembre 2013 lungo il rettilineo dell’ex provinciale 91 fuori dall’abitato di Chiuduno, Vicky Vicky è piombato sul fratello Baldev Kumar e sulla dottoressa Eleonora Cantamessa a «una velocità non inferiore a 90 chilometri orari».

Non inferiore: potrebbe quindi essere stata anche più elevata, su un tratto di strada dove il limite è di 50 chilometri orari. Questa la conclusione della perizia cinematica approdata sui tavoli del pm Fabio Pelosi, a cui è affidata l’inchiesta.

«La tragicità del sinistro è evidentissima» concludono i periti. L’auto dell’indiano, in carcere con l’accusa di omicidio volontario della ginecologa di Trescore, viaggiava a una velocità tale che le vittime e i feriti non hanno avuto nemmeno il tempo di accorgersi che stava sopraggiungendo.

E quando è arrivata, con una ruota è passata sopra il corpo di Baldev Kumar, accasciato sull’asfalto, accoltellato all’addome e preso a sprangate in testa. China su di lui per soccorrerlo c’era la dottoressa Cantamessa, che l’auto di Vicky Vicky come un proiettile ha investito: Eleonora è morta sul colpo. «Vittime e feriti non hanno nemmeno avuto il tempo di alzare la testa per vedere la Golf».

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