Orio al Serio, ovuli di coca in pancia
Nigeriano condannato a quasi 4 anni

Era atterrato a Orio al Serio dopo aver ingerito 21 ovuli di cocaina, per un peso lordo complessivo di 249 grammi: ieri mattina con rito abbreviato E. A., nigeriano di 22 anno è stato condannato a tre anni, sei mesi e 20 giorni di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 12 mila euro.

Era atterrato a Orio al Serio dopo aver ingerito 21 ovuli di cocaina, per un peso lordo complessivo di 249 grammi: ieri mattina con rito abbreviato E. A., nigeriano di 22 anno, difeso dall’avvocato Daniela Serughetti, è stato condannato dal giudice dell’udienza preliminare Patrizia Ingrascì a tre anni, sei mesi e 20 giorni di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 12 mila euro.

La sentenza è stata emessa in sede di giudizio immediato, la particolare formula che, nei casi di ritenuta evidenza della prova, consente di snellire notevolmente l’iter processuale. In effetti l’arresto del ventiduenne risale esattamente a due mesi fa, il 7 maggio di quest’anno. Il giovane, secondo quanto ricostruito, era atterrato quel giorno con il volo proveniente da Madrid: una tratta particolarmente sotto controllo da parte degli uomini dell’Agenzia delle dogane e della Guardia di finanza, proprio per il rischio di traffico di sostanze stupefacenti, come pure le rotte provenienti dalle zone dell’Olanda e da Barcellona.

Quando hanno notato il giovane tra le persone in attesa ai controlli di routine, insospettiti dal suo atteggiamento, lo hanno prima identificato e poi, sospettando che avesse ingerito ovuli di droga, sottoposto a radiografia in ospedale: così facendo hanno avuto conferma dei loro dubbi. Arrestato e portato in carcere, al giudice per le indagini preliminari il nigeriano aveva spiegato: “Mi hanno offerto 500 per fare questo trasporto: mi trovavo in condizioni economiche difficili e ho accettato di portare la droga”. L’arresto era stato convalidato, e anche la custodia in carcere confermata. Ieri il processo, visto il giudizio immediato, è arrivato davanti al giudice dell’udienza preliminare, che ha emesso sentenza di condanna.

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