Quarantenne morta: tanti dubbi
Strana lettera e lesione sospetta

Romina avrebbe dovuto partire ieri per il mare, in vacanza con il figlio e la mamma. E per settembre si era regalata il sogno di una crociera, il biglietto era già pronto. Quel che pare certo è che la donna, nubile, non aveva mai dato segni di volerla fare finita.

Romina avrebbe dovuto partire ieri per il mare, in vacanza con il figlio e la mamma. E per settembre si era regalata il sogno di una crociera, il biglietto era già pronto. Quel che pare certo è che la donna, nubile, non aveva mai dato segni di volerla fare finita.

Anzi. Romina Gambarini, classe 1973, figlia unica di papà Enrico e mamma Virginia, un figlio di 17 anni che adorava e che era tutta la sua vita, faceva progetti per il futuro e chi la conosceva bene racconta che negli ultimi tempi era particolarmente serena, rilassata.

Nel tardo pomeriggio di domenica i genitori l’hanno trovata senza vita nel bagno della casa dove viveva con il figlio, stesa a terra, attorno a lei parecchio sangue che avrebbe perso battendo la testa sul bordo della vasca. Il cavo dell’aspirapolvere era appoggiato sulla traversina della doccia e la donna aveva dei lividi attorno al collo e sulle mani.

I primi rilievi dei carabinieri vanno nella direzione del tragico gesto, inspiegabile per chi conosce bene Romina. Ma ci sono alcuni elementi che non convincono, il magistrato Giancarlo Mancusi apre un fascicolo contro ignoti per induzione al suicidio e dispone l’autopsia. In un cassetto sarebbe stata trovata una lettera in avrebbe chiesto di essere perdonata. Ma c’è ancora più di un dubbio: la lettera è in stampatello con una calligrafia femminile precisa, che per gli inquirenti non corrisponderebbe allo stato d’animo di chi vuole togliersi la vita. E poi la lesione sul collo della donna. Per questo il pubblico ministero non ha ancora chiuso il caso.

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 1° luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA