Sentenza: anche vestirsi è lavoro
Condannata la Casa di riposo

Il tribunale di Bergamo, sezione lavoro, ha dato ragione ai lavoratori organizzati dall’Usb che avevano chiesto che il tempo di vestizione fosse considerato «tempo di lavoro». Lo comunica l’Unione Sindacale di Base.

Il tribunale di Bergamo, sezione lavoro, ha dato ragione ai lavoratori organizzati dall’Usb che avevano chiesto che il tempo di vestizione fosse considerato «tempo di lavoro». Lo comunica l’Unione Sindacale di Base.

«Contro tutto e tutti - Fondazione Casa di Ricovero Santa Maria onlus e Cgil e Cisl – dopo quasi due anni, finalmente il 12 dicembre scorso il tribunale ha emesso la giusta sentenza - si legge nel comunicato dell’Usb -: «Accertato il diritto alla retribuzione per il così detto tempo tuta, condanna la Fondazione a pagare le differenze retributive con interessi legali e rivalutazione monetaria del dovuto a saldo, condanna la Fondazione a pagare ai ricorrenti la somma di 2.000 euro a titolo di spese e compensi professionali a favore dell’avvocato».

«Tutto era iniziato nel febbraio del 2012 quando l’USB aveva depositato ricorso contro la Fondazione che si era rifiutata di aprire una trattativa sul riconoscimento del tempo di vestizione nonostante fossero state raccolte decine di firme. Ma allora l’Usb non era nella Rsu (rappresentanza sindacale unitaria)».

«Nel frattempo si sono svolte le elezioni per il rinnovo della Rsu. Il risultato è stata una grande vittoria dell’Usb che, per pochi voti, è risultata il secondo sindacato in azienda. All’inizio del 2013 c’è stato anche il rinnovo del contratto aziendale. La richiesta dell’Usb che venisse riconosciuto come tempo di lavoro il tempo di vestizione non è passata. Ma la causa è andata avanti lo stesso fino vittoria».

Unione sindacale di Base

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