Sindacati ai candidati: stop alle tasse
E per l’Europa: serve più lavoro

I sindaci bergamaschi della Cgil, Cisl e Uil scrivono ai candidati delle elezioni. Una lettera condivisa che si occupa soprattutto del tema del lavoro in ambito europeo e sulla pressione fiscale in campo amministrativo.

I sindaci bergamaschi della Cgil, Cisl e Uil scrivono ai candidati delle elezioni. Una lettera condivisa che si occupa soprattutto del tema del lavoro in ambito europeo e sulla pressione fiscale in campo amministrativo.

Dal punto di vista provinciale, l’attenzione dei sindacati è sulla pressione tributaria, con la richiesta a non aumentare il livello di tassazione: «Chiediamo relativamente alla Tasi di prevedere esenzioni e detrazioni sulla base di particolari condizioni sociali e sulla base del valore catastale dell’immobile di prima abitazione che consentano migliori condizioni rispetto alle vecchie detrazioni Imu - scrivono i sindacati e aggiungono -: bisogna considerare soluzioni di razionalizzazione della spesa evitando tagli lineari e reinvestendo eventuali risparmi nei servizi alla persona; promuovendo e sostenendo diffusamente processi di gestione associata di attività e di servizi, rendendosi disponibili al confronto con le rappresentanze unitarie locali confederali e dei pensionati».

Nella lettera evidenziato anche il problema degli «appalti al massimo ribasso», prassi che «non solo incoraggia la stipula di contratti spuri e tra soggetti privi del requisito della rappresentatività, ma, operando bruscamente sulla compressione dei costi, si scarica negativamente sulla qualità dei servizi alla persona», condizione strettamente legata al welfare, «che continua ad essere un terreno sul quale effettuare considerevoli tagli lineari.

«Tale modello - continuano i sindacati -, non solo ha prodotto un clima di forte insicurezza sociale ed una lesione dei diritti fondamentale dei cittadini più deboli, ma ha anche impedito una seria riflessione di prospettiva sulla strategie di mantenimento ed implementazione del sistema dei servizi pubblici, la cui efficienza è una formidabile leva per lo sviluppo, anticiclica e indispensabile precondizione, per rilanciare una crescita equilibrata ed inclusiva».

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