Droga a scuola, 8 minori arrestati
Due genitori li scoprono da Fb

Spacciavano marijuana ai loro coetanei, molto spesso anche all’interno delle scuole superiori di Bergamo. Otto minorenni sono stati arrestati a Bergamo. Si tratta di sette giovani italiani e un ragazzo straniero, accusati di detenzione e spaccio di stupefacenti. A insospettirsi due genitori, dai messaggi letti in Fb.

Spacciavano marijuana ai loro coetanei, molto spesso a scuola o nelle vicinanze degli istituti superiori di Bergamo. Dall’alba di martedì 23 settembre i carabinieri della Compagnia di Bergamo, in collaborazione con la polizia locale cittadina, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di otto minorenni, tutti maschi. Si tratta di sette giovani italiani e un ragazzo straniero, accusati di detenzione e spaccio di stupefacenti. Sono residenti in città e provincia: solo uno di questi è diventato maggiorenne in questi mesi di indagini.

Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale dei minori di Brescia su proposta della Procura: tutto nasce da un’indagine avviata a marzo. Dalle investigazione i militari avevano scoperto che i minorenni spacciavano marijuana che veniva acquistata e poi smerciata nella Bergamasca, con l’aggravante di essere venduta a ragazzi a loro volta minorenni. A dare il via alle indagini due genitori di due ragazzi che si erano insospettiti dai messaggi che avevano letto nelle pagine Facebook dei figli. I ragazzi coltivavano la droga in casa o comunque la nascondevano, per poi venderla ai coetanei nelle scuole o nelle vicinanze. Tutti istituti superiori della città di Bergamo con i militari che hanno individuato anche una 50ina dei loro clienti: la marijuana costava dai 5 ai 10 euro a seconda della qualità.

Accertate almeno 300 cessioni: concordate telefonicamente con un linguaggio in codice, i ragazzi parlavano di «cioccolato» per la marijuana, «dorella» per quella coltivata in casa, «tè verde» per quella non coltivata in abitazione. Spesso i ragazzi utilizzavano un sistema di contovendita, chiamato «prevendita» e in diversi casi gli inquirenti hanno intercettato minacce e accuse a causa di ritardi e mancati pagamenti della droga.

Ora gli otto giovani arrestati, quasi tutti studenti con scarso profitto scolastico, sono stati inseriti in diverse comunità del territorio. Nelle perquisizioni avvenute nella mattinata di martedì è stata recuperata della droga che sarebbe stata venduta nelle scuole e alcune piantine coltivate in casa dai giovani.

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