Spirano: «Ladri e impuniti»
Il sindaco attacca su Facebook

Furti e ancora furti: sulla pagina Facebook di «Spirano informa: Info-Spirà» non si parla d’altro. Le segnalazioni dei cittadini sui ladri che imperversano nel paese della Bassa fioccano e il sindaco del Carroccio, Giovanni Malanchini, attacca.

Furti e ancora furti: sulla pagina Facebook di «Spirano informa: Info-Spirà» non si parla d’altro. Le segnalazioni dei cittadini sui ladri che imperversano nel paese della Bassa fioccano e il sindaco del Carroccio, Giovanni Malanchini, dal suo profilo privato non manca di attaccare le norme che regolano la giustizia.

L’ultimo episodio risale a sabato pomeriggio ed è lo stesso primo cittadino a raccontarlo in un post: la polizia locale coordinata dal comandante Matteo Copia ha intercettato tre ragazzi serbi, tutti minori, che si aggiravano con fare sospetto per una via del paese; a seguito di accertamenti perché privi di documenti, i tre sono risultati «pluripregiudicati per reati contro la persona e il patrimonio».

Così, i due maschi sono stati affidati a chi potesse esercitarne la potestà, mentre la ragazza, destinataria di un provvedimento di custodia cautelare, domenica mattina è stata accompagnata dagli agenti spiranesi al carcere femminile minorile di Pontremoli.

«In poche parole - ha commentato Malanchini - i due maschi torneranno a fare quello che vogliono, mentre i nostri agenti sono stati obbligati a piantonare tutta notte la ragazza e a consegnarla al carcere toscano (a 200 chilometri di distanza). Questi i provvedimenti del giudice, che ha raccomandato trattamenti di riguardo per la signorina in questione. Ma quanto rimarrà in carcere? Queste sono le persone che presumibilmente rubano nelle nostre case e che, benevolmente, la giustizia tratta con riguardo».

Altre parole forti sono nei confronti del Presidente della Repubblica: «Napolitano è il presidente dei delinquenti, colui che spinge l’apertura delle carceri, che ci porta rapinatori e ladri in casa. Non è il presidente della gente che muore di fame, degli imprenditori che si suicidano».

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