Tentorio ci mette la faccia
«Comunicatore io? Ma col cuore»

C’è il profilo di Bergamo, ci sono i toni neroazzurri e un volto in bianco e nero che staglia in tutto quel colore. Franco Tentorio abbandona il mezzobusto e ci mette la faccia. «Vuole sapere se mi sono liftato alla Meloni?» scherza riferendosi ai messaggi girati on line sulla campagna della deputata di Fratelli d’Italia.

C’è il profilo di Bergamo, ci sono i toni neroazzurri e un volto in bianco e nero che staglia in tutto quel colore. Franco Tentorio abbandona il mezzobusto e ci mette la faccia. «Vuole sapere se mi sono liftato alla Meloni?» scherza riferendosi ai messaggi girati on line sulla campagna elettorale della deputata di Fratelli d’Italia.

Tentorio la mette sul ridere, un po’ a suo modo, ma arriva al punto velocemente: «Una compagna al risparmio, con manifesti che saranno affissi solo sugli spazi elettorali gratuiti. Una scelta low cost e made in Bergamo». Dove c’è lui, con il suo mezzo sorriso sornione, i capelli tagliati corti, in giacca e camicia. «Poi ci saranno anche i manifesti con la cravatta: del resto la uso abitualmente dato il mio incarico e il mio lavoro, e quindi perché non farmi fotografare come sono? – commenta -. Ma per le immagini che sono affisse a Casa Tentorio sono in veste casual». Proprio come fosse a casa sua, tanto che non manca neppure la foto con moglie e figlio: «Sono i miei primi sostenitori e collaboratori, oltre che consiglieri: dopo 50 anni di politica sono questo qui, senza tanti giri di parole».

A parlare di foto e manifesti si intimidisce, quasi gli vien da ridere: «Non so se interessa davvero alla gente» si chiede, anche se c’è da dirlo: Tentorio è sempre stato un gran comunicatore, lui e la sua bicicletta, la sciarpa dell’Atalanta (a Casa Tentorio c’è pure la sua maglia dell’Atalanta personalizzata), la sua passione per la vita bergamasca, tra una sagra e un caffè in un bar di quartiere. Uno che la racconta volentieri, due chiacchiere e la mezza battuta non se li perde mai: «Ma questo sono io, col cuore, come sono sempre stato». Da qui anche gli slogan scelti: «Partiamo dai fatti concreti». E ancora: «Continuiamo a correre insieme per la Bergamo dei bergamaschi».

Con altri payoff che saranno resi noti successivamente, quando i manifesti saranno affissi per la città. Tutto ancora in via di definizione, senza grandi programmazioni. «In bianco e nero ma anche a colori, c’è comunque la mia faccia: la gente deve sapere che sono io quello che vanno a votare. Se no finisce che votano Gori» la mette lì. E aggiunge: «Io voglio essere io, senza fingere e senza cambiare». E qui esce ancora una volta il gran comunicatore.

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