Ucraina, Mosca annuncia una tregua, ma non parte: i russi vicini a una seconda centrale nucleare

La crisi Un terzo round di negoziati al via nel weekend. Sospesa l’evacuazione di civili da Mariupol e Volnovakha.

Dopo dieci giorni di guerra, il primo segnale di distensione in Ucraina stenta oggi a diventare realtà. Mosca, infatti, ha annunciato una tregua di 5 ore (dalle 9.00 alle 14.00 GMT, le 10.00 e le 15.00 in Italia) nella giornata di sabato 5 marzo per aprire corridoi umanitari e permettere l’evacuazione dei civili da Mariupol e Volnovakha, due località sotto assedio e sottoposte a intensi bombardamenti, ma di fatto finora l’iniziativa non è mai partita.

Le autorità di Mariupol - città strategica nel sud del Paese, la cui conquista permetterebbe ai russi di creare un corridoio fra la Crimea e i territori separatisti in Ucraina - hanno informato che l’evacuazione dei civili è stata rinviata, a causa di multiple violazioni della tregua da parte delle forze russe, che continuano a bombardare la città e i dintorni, sul percorso previsto per il corridoio umanitario . Ancora più preoccupante la situazione a Volnovakha, dove non si hanno notizie di possibili evacuazioni e un deputato locale denuncia che il 90% della città è stato danneggiato dai bombardamenti, «i cadaveri giacciono non raccolti e le persone che si nascondono nei rifugi stanno finendo il cibo». Secondo il ministro degli Esteri russo Lavrov, invece, l’evacuazione delle due città non è andata avanti perché «non si è presentato nessuno».

Questi corridoi umanitari rappresentavano il primo e unico risultato dei colloqui fra russi e ucraini, che questo week end dovrebbero arrivare al loro terzo round. Ma a raffreddare le speranze in quanto a un possibile risultato positivo c’ha pensato ancora una volta Lavrov, secondo il quale «sembra che l’Ucraina inventi sempre dei motivi per aggiornare i termini” della trattativa. «Zelensky è dispiaciuto che la Nato non intervenga, vuol dire che non vuole risolvere il conflitto con la diplomazia», ha aggiunto il ministro degli Esteri di Putin, accusando il presidente ucraino di essere preda di «una frenesia militarista».

A complicare la situazione, inoltre, è la notizia - data finora solo dalla Ukrainska Pravda di Kiev - che i servizi segreti ucraini (Sbu) hanno ucciso un componente della delegazione che partecipa ai colloqui, accusato di tradimento. L’uomo sarebbe stato ucciso durante un tentativo di arresto, dopo erano state raccolte «forti prove» che stava divulgando informazioni alla Russia.

Prosegue intanto la marcia russa sull’Ucraina in un fine settimana che vedrà un terzo round di negoziati con Mosca e manifestazioni per la pace in molte città . Ieri le sirene sono risuonate vicino a Kiev con un bilancio di 5 morti di cui 3 bambini e intorno al porto strategico di Mariupol, assediato, il sindaco denuncia attacchi «spietati». Ma a preoccupare in queste ore è soprattutto l’avanzare verso una seconda centrale nucleare dopo quella di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, dove gli addetti lavorano da ieri sotto la minaccia delle armi. Fortunatamente nessun reattore è stato colpito .

A tarda ora è l’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield a far intendere che nel mirino dei russi ci sarebbe un’altra centrale nucleare. E nella notte in cui si temeva la presa di Odessa, i russi hanno stretto la morsa intorno a Mariupol lanciando, secondo il sindaco, una serie di attacchi «spietati». Kiev afferma di avere distrutto almeno 39 aerei e 40 elicotteri russi dall’inizio dell’invasione; il Pentagono fa sapere che Mosca ha già dispiegato in Ucraina il 92% delle forze ma anche che Kiev è in grado di resistere .

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky insiste affinchè la Nato crei una no-fly zone accusando l’Occidente che vi si oppone di essere responsabile delle morti, tra cui si contano ormai anche molti bambini. E smentisce una sua fuga in Polonia, come insinuato da Mosca, facendosi riprendere nei suoi uffici di Kiev . Il suo consigliere Mikhaylo Podoliak fa sapere che i negoziati con Mosca «non saranno facili ma ci saranno». Intanto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, dice a Sky News Arabia che «l’operazione» come Mosca definisce l’invasione, non punta a dividere l’Ucraina ma a trasformarla in un’area «smilitarizzata e libera dall’ideologia neonazista» .

Fiumi di profughi si dirigono verso le frontiere e una nuova riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu convocato per lunedì 7 marzo dovrà decidere come garantire i corridoi umanitari.

A Mosca, intanto, Putin oscura social e media e molti di questi lasciano la Russia . Diverse Federazioni sportive mettono al bando gli atleti russi e bielorussi, tra queste la Ginnastica e la Boxe che la crisi si allarghi a Georgia, Moldavia e perfino alla Bosnia. L’Occidente applica le sanzioni sui beni degli oligarchi. Al quartier generale Nato di Bruxelles i ministri degli Esteri dell’Alleanza restano fermi sulla decisione di non entrare nel conflitto ma evocano pericoli anche per Bosnia, Moldavia e Georgia . Nuove armi arrivano in Ucraina dagli Stati Uniti e i B52 americani volano al confine orientale della Nato, in un’esercitazione con le aeronautiche tedesche e della Romania. I bombardieri americani, partiti dal Regno Unito, hanno volato nello spazio aereo della Romania, non lontano dall’Ucraina.

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