Condannato nel ’90, va in cella ora
Malato, non ha più commesso reati

Dopo un’attesa di 24 anni la giustizia ha bussato alla sua porta per fargli scontare la pena: 4 anni e 7 mesi per una storia di cocaina che risale al 1990. Per un pensionato di San Paolo d’Argon condannato in primo grado nel 1993 si sono così aperte le porte del carcere.

Dopo un’attesa durata quasi 24 anni la giustizia ha bussato alla sua porta per fargli scontare la pena: 4 anni, 7 mesi e 7 giorni per una storia di cocaina che risale al 1990. Per un pensionato di San Paolo d’Argon condannato in primo grado nel 1993 si sono così aperte le porte del carcere di Bergamo.

Si tratta di un uomo di 74 anni gravemente malato. In questi giorni G. V., ex artigiano originario di Cenate Sotto ha atteso invano che qualcuno si accorgesse delle sue condizioni di salute e optasse per un atto di clemenza.

Anche perchè dal novembre di 24 anni fa non ha commesso altri reati. Invece dopo la notizia che il 14 marzo la sentenza era passata in giudicato sono arrivati i carabinieri per portarlo in carcere.

Il suo avvocato ha inviato una richiesta di grazia al presidente della Repubblica e un’istanza di sospensione dell’esecuzione della sentenza.

Che senso ha, si chiede, spedire in prigione un uomo che ha mostrato di essersi ravveduto e per di più malato? «Sono disperata – afferma la moglie del pensionato – mio marito è malato grave, spero che il giudice di sorveglianza capisca la situazione».

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