Pigna, si scommette sul futuro:
meno commercio, più produzione

Alzano scommette e investe sul futuro e sull'occupazione. Il recupero dell'area dell'ex Pigna porterà - caso più unico che raro - meno spazi per il settore commerciale e più aree a disposizione per siti destinati ad attività produttive.

Alzano scommette e investe sul futuro e sull'occupazione. Il recupero dell'area dell'ex Pigna porterà - caso più unico che raro - meno spazi per il settore commerciale e più aree a disposizione invece per siti destinati ad attività produttive. È quanto prevede la modifica al precedente protocollo firmata lunedì, 8 novembre, durante l'incontro che si è tenuto nella sala consiliare del Comune.

Un accordo che, ha sottolineato Andrea Gibelli, vicepresidente della Regione e assessore all'Industria e Artigianato, deve essere di esempio per tutti, perché unisce il recupero urbanistico a quello industriale. Una scelta che non può certo definirsi facile per l'amministrazione di Alzano, visto che il Comune in questo modo rinuncia a qualcosa come due milioni di euro.

Ma è appunto una scelta che il sindaco, Roberto Anelli, e il consiglio comunale hanno fatto per due importanti ragioni: il sostegno all'occupazione da una parte e la tutela del piccolo commercio locale, che in caso di arrivo di un altro centro commerciale, avrebbe sicuramente sofferto. Il Comune oggi incasserà meno, ma grazie alle ricadute delle nuove attività potrà recuperare in futuro.

Il progetto è stato seguito nelle varie fasi anche dall'assessore all'Urbanistica di Alzano Camillo Bertocchi. Il recupero dell'area dell'ex Pigna interessa un territorio grande come il centro storico della cittadina: di fatto si tratta di una procedura urbanistica e industriale unica in Lombardia. Al tavolo, per il nuovo accordo, si sono seduti rappresentanti del Comune, della Regione, della Provincia, le parti sociali (sindacati, industriali, Impresa e Territorio), la proprietà della Pigna e la proprietà dell'area (Leonardo Spa).

In ogni intervento è stato sottolineato che l'accordo è frutto dell'impegno di tutti: dei 30 mila metri quadrati che erano inizialmente destinati ad attività commerciali e direzionali, 20 mila sono stati «ridestinati» ad attività produttive; solo i rimanenti 10 mila avranno anche nel nuovo accordo una destinazione commerciale.

Ma cosa arriverà in quei 20 mila metri quadrati? I dettagli saranno svelati sabato, nel corso dell'incontro previsto proprio ad Alzano nell'ambito della Settimana per l'Energia: ma l'idea è quella di realizzare un polo per l'energia sostenibile.

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