Famiglie e imprese in difficoltà
«Le banche diano il sostegno»

Dopo gli accordi provinciali del 2008 e del 2009  dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil un nuovo appello alle banche per il sostengo al lavoro e all'economia bergamasca.

Nella nostra provincia, al 30 giugno 2011, sono stati erogati alle imprese private e pubbliche, al sistema della pubblica amministrazione, alle famiglie, 44 miliardi dieuro. Allo stesso tempo il totale della raccolta diretta da parte delle banche in provincia di Bergamo è pari 17.5 miliardi di euro che, sommata alla raccolta indiretta intitoli pari a 31 miliardi di euro, fa arrivare a quasi 50 miliardi di euro il totale della raccolta finanziaria nella nostra Provincia.

«I dati - sostengono Cgil, Cisl e Uil - ci dicono che sul fronte degli impieghi (prestiti) c'è un trend in aumento, ma questo è un dato statistico che può nascondere la realtà. Dato che non sono disponibili i dati disaggregati supponiamo che se alle grandi imprese e alla Pubblica Amministrazione non viene lesinato credito, le piccole e medie imprese pagano il conto per tutti. E' evidente che per le imprese, già messe a dura prova dalla crisi, si aprono ulteriori problemi che si sommano a quelli già presenti relativi alledifficoltà ad accedere a mutui, finanziamenti, fidi».

«Le imprese, sopratutto le piccole e medie, denunciano grandi difficoltà ad accedere al credito e comunque condizioni più care. Lamentano l'aumento dei costi del servizio, la poca trasparenza, le maggiori difficoltà nell'accesso al credito. Le richieste maggiori che vengono dalle imprese sono la concessione o l'estensione di un fido, fidi per anticipo fatture, aperture di un leasing, e da parte delle famiglie la concessione di mutui».

Le priorità che i sindacati indicano al sistema bancario provinciale sono: «sostegno al reddito delle famiglie in difficoltà, verifica e aggiornamento delle misure frutto degli accordi 2008 e 2009 (sospensione pagamento rata mutui,anticipo cassa integrazione per i lavoratori in difficoltà); sostegno alle imprese in difficoltà per carenza di liquidità; sostegno a nuovi investimenti con particolare attenzione ai settori più innovativi (es.: finanziare progetti di energia rinnovabile, che è un progetto a lungotermine, ma affidabile e meno rischioso, di ristrutturazione edilizia basata su tecniche e materiali in grado di contenere i consumi energetici, nel campo delriciclaggio, dei bio prodotti, del tessile tecnico e nuovi materiali, progetti per la ricerca nel campo dell'automazione, della meccatronica, della sanità, delturismo evoluto); sostegno alla internazionalizzazione e alla crescita dimensionale delle piccole e medie imprese».

Alle istituzioni, insieme al sistema bancario, i sindacati chiedono «di: sostenere e promuovere la creazione di un soggetto finanziario che possa partecipare nel capitaledi aziende che versano in situazione di crisi sia erogandola liquidità necessaria, sia supportando la direzione nelle scelte strategiche; sostenere la ricapitalizzazione delle imprese; sostenere piani di sviluppo sulle aree dismesse e per ristrutturazioni aziendali in aree di crisi; sostegno e aiuto ai consorzi fidi per sostenere il credito alle imprese; favorire la crescita delle Imprese (private equity, consorzi); favorire la ricerca, l'internazionalizzazione e l'innovazione, la messa in rete dei soggetti del territorio (ruolo strategico di Azienda Speciale Bergamo Sviluppo di Camera di Commercio, Università, Centri di Ricerca, Parchi Tecnologici e Scientifici); contribuire al superamento della fase negativa del mercato immobiliare caratterizzata da una sensibile diminuzione delle banche delle erogazioni di mutui alle famiglie per l'acquisto delle abitazioni; acquisire, attraverso la costituzione di un Fondo Immobiliare (gestito tra pubblico e privato), una parte del patrimonio immobiliare invenduto da re-immettere sul mercato, sia per la vendita ( con condizioni definite dal Fondo) che per interventi di housing sociale».

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