La spesa è sempre più cara
Bergamo perde in convenienza

Indagine di Altroconsumo: facendo la spesa nel punto vendita più economico rispetto a quello più caro, se l'anno scorso si riuscivano a risparmiare 1.221 euro quest'anno se ne risparmiano solo 912 euro. Ben 309 euro di meno.

L'Iper di Seriate raggiunge al primo posto l'Esselunga di via Corridoni che, per tre anni consecutivi dal 2007 al 2009, era stata la regina incontrastata della convenienza per la spesa a Bergamo. Considerando che - solo 12 mesi fa - si trovava al terzo posto dietro all'Auchan di via Carducci e che risulta più conveniente di ben sette punti percentuali, non c'è dubbio: si tratta di una vera e propria impresa.

È quanto emerge dall'inchiesta «La guida del risparmio», realizzata nel maggio 2010 da Altroconsumo - la più diffusa associazione di consumatori in Italia con i suoi 3.000 soci – fra supermercati, ipermercati e hard discount di 62 città italiane. I bergamaschi possono ritenersi soddisfatti: in un momento di crisi, per quanto riguarda la convenienza, possono contare su un punto vendita in più.

L'unica seccatura? Tante città italiane presenti in questa indagine - in fatto di prezzi della spesa alla cassa - sono migliorati tantissimo. Bergamo, invece, risulta più cara.

Fuori dal podio, al quarto posto, si è piazzato il Carrefour Market di via Borgo Palazzo – una new entry della speciale classifica – davanti a Pellicano, Supercoop, Billa, Gs e DiMeglio. Secondo Altroconsumo a Bergamo sono convenienti solo Iper, Esselunga, e Auchan. Il Carrefour Market viene valutato nella media mentre tutti gli altri sono stati ritenuti non convenienti.

Rispetto alla città più conveniente d'Italia Bergamo deve colmare un gapdel 13% (nel 2009 era l'11%) e a livello nazionale siamo passati dal 13° posto al 26°

Il dato che preoccupa di più i bergamaschi è il risparmio massimo in città: facendo la spesa nel punto vendita più economico (Iper ed Esselunga) rispetto a quello più caro, se l'anno scorso si riuscivano a risparmiare 1.221 euro quest'anno se ne risparmiano solo 912 euro. Ben 309 euro di meno.

Leggi di più su L'Eco in edicola venerdì 12 novembre 2010

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