Markas Service, non c’è l’accordo
Proclamato sciopero il 9 maggio

Alla Markas Service srl il nodo principale resta quello economico, su cui ancora un’intesa non c’è: si è chiuso, così, senza un accordo l’incontro di questa mattina, mercoledì 9 aprile, in Prefettura tra i sindacati di categoria, le Rsa e Markas

Alla Markas Service srl il nodo principale resta quello economico, su cui ancora un’intesa non c’è: si è chiuso, così, senza un accordo l’incontro di questa mattina, mercoledì 9 aprile, in Prefettura tra i sindacati di categoria, le Rsa e Markas, rappresentata dal direttore delle risorse umane, Luca Fantin, e dalla responsabile delle relazioni industriali Patrizia Panero. Le parti si sono incontrate alla presenza del viceprefetto aggiunto Jole Galasso.

Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uil-Trasporti erano in Prefettura per un tentativo di conciliazione, dopo la rottura delle trattative con la società che si è aggiudicata gli appalti delle pulizia ospedaliere. Fra i circa 400 lavoratori Markas degli appalti presenti nella provincia di Bergamo (al Papa Giovanni XXIII, sono impiegati 270 lavoratori, al Bolognini di Seriate una quarantina) il 26 marzo scorso è stato aperto lo stato di agitazione col blocco delle ore supplementari, degli straordinari, dei «cambio turno» e della flessibilità (molto diffusa).

Al centro delle proteste - si legge in un comunicato dei sindacati - ci sono le difficili condizioni di lavoro, la cattiva gestione dei turni e i ritmi sempre più serrati imposti dall’azienda, e, come accennato, i minori guadagni seguiti alla disdetta dell’integrativo. La Markas, infatti, nell’agosto del 2013, aveva deciso unilateralmente la disdetta dell’accordo integrativo provinciale per tutti i suoi dipendenti presenti negli appalti orobici.

«Visto il mancato accordo, dopo l’incontro ci siamo riuniti con le Rappresentanze Sindacali Aziendali e, sulla base del mandato che ci è stato dato dalle assemblee dei lavoratori, abbiamo deciso uno sciopero con presidio per il 9 maggio - hanno riferito poco fa Anna Bertoli per la Filcams, Stefano Allieri per la Fisascat e Giacomo Ricciardi per la Uiltrasporti -. Prima di quella data dovremo incontrare di nuovo l’azienda per regolamentare le modalità dei servizi minimi da garantire nel giorno dell’astensione dal lavoro».

Con la disdetta sono stati cancellati i contenuti di un contratto in vigore dal 2003, rinnovato poi nel 2009. Il premio di risultato dell’accordo disdettato, pari a 520 euro annui per i lavoratori full-time, a cui vanno aggiunti 100 euro per il parametro della qualità, era erogato in due tranche per ciascun semestre. A queste cifre andavano anche aggiunte maggiorazioni per il lavoro festivo e indennità per i lavoratori che si occupano di sanificazione nei reparti più impegnativi.

Oggi, la proposta aziendale prevede, invece, un premio di 160 euro annui (intanto, Markas continua comunque a pagare le maggiorazioni previste dal vecchio integrativo). Ricordiamo che i sindacati nei giorni scorsi hanno chiesto un incontro urgente anche alla Direzione dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII in qualità di committente, per richiamarla al rispetto dell’accordo sottoscritto nel giugno del 2012, prima del trasloco.

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