Metalmeccanici, allarme da Fiom
«I licenziamenti sono raddoppiati»

Licenziamenti ancora in aumento tra le tute blu lombarde: sono 714 a novembre. La Fiom suona l’allarme, e Mirco Rota scrive: «A fine anno saranno oltre 7000. Occorre dare risposte e approvare legge regionale sui contratti di solidarietà».

Licenziamenti ancora in aumento tra le tute blu lombarde: sono 714 a novembre. La Fiom suona l’allarme, e Mirco Rota scrive: «A fine anno saranno oltre 7000. Occorre dare risposte e approvare legge regionale sui contratti di solidarietà».

I 714 licenziamenti sono quelli nelle imprese metalmeccaniche lombarde di medie e grandi dimensioni nel mese di novembre, un dato in crescita sia rispetto al mese di ottobre di quest’anno (gli esuberi erano stati 608), sia in riferimento al novembre del 2012 (a perdere il lavoro erano stati in 579).

I dati della Bergamasca sono preoccupanti

In terra bergamasca i licenziati nel novembre 2012 erano stati 50, lo stesso mese di quest’anno 57. Quello che balza all’occhio è l’aumento dei licenziamenti nel periodo gennaio-novembre: nel 2012 erano stati 559, quest’anno 1.099. Praticamente il doppio, + 97%.

La Fiom: non si vede alcun margine di ripresa

Si tratta di un aumento costante che non lascia ben sperare e non fa intravedere alcun margine di ripresa, a dispetto dell’ottimismo ostentato da più parti. L’emergenza lavoro raggiunge punte drammatiche. Il dato anno su anno registra un aumento del 28%. Se nel periodo gennaio-novembre 2012, i licenziati in Lombardia erano stati 5061, nel periodo analogo del 2013, i licenziamenti complessivi sono saliti a 6457.

E se a Brescia e Mantova c’è una leggera flessione (rispettivamente 832 contro i 920 del 2012 e 214 contro 159), in tutte le altre province si sono verificati aumenti preoccupanti omogeneamente distribuiti su tutto il territorio con picchi del 27% a Milano (1911 licenziamenti, a fronte del 1501 di 365 giorni orsono), del 44% a Lecco, del 23% a Como e del 39% a Cremona.

Davanti a dati così preoccupanti la Fiom non può che ribadire la propria posizione, risaputa, ma ancora ignorata a tutti i livelli decisionali.

“L’aumento sia mese su mese, sia su base annua fa presagire che a fine anno verrà sfondata la soglia psicologica dei 7000 licenziamenti. Una situazione di grande sofferenza per i lavoratori metalmeccanici della grande e media impresa, cui bisogna rispondere con interventi mirati e immediati”.

È il parere del segretario generale della Fiom Cgil Lombardia Mirco Rota. “Ci sembra ci sia una certa indifferenza sul tema, soprattutto da parte di chi oggi amministra la Regione Lombardia”, prosegue il segretario delle tute blu lombarde.

“Con i contratti di solidarietà ci sarebbero senz’altro meno licenziamenti e i dati offrirebbero un quadro più confortante di quello che vediamo proposto adesso”, sostiene Rota. “Ecco perché bisogna approvare senza indugi la legge regionale a sostegno dei contratti di solidarietà per offrire sollievo sollievo a tante famiglie che stanno pagando oltremisura l’acuirsi della crisi e scelte politiche miopi. Sarebbe irresponsabile non dare risposte credibili ai lavoratori che hanno perso il lavoro. Auspichiamo una presa d’atto complessiva da parte di tutta la classe politica per contribuire al varo di un provvedimento che dia ossigeno al tessuto economico-produttivo lombardo”, conclude il segretario regionale dei metalmeccanici.

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