Percassi: «Competitivi in A
Il nostro progetto non si ferma»

È come se temesse di sembrare immobile, di far pensare a un'Atalanta ferma. O frenata. Dopo aver trascinato il pubblico dal campo, in sala stampa Antonio Percassi rifiuta di sedersi e si mette in piedi davanti al tavolo interviste. Adrenalina pura.

È come se temesse di sembrare immobile, di far pensare a un'Atalanta ferma. O frenata. Dopo aver trascinato il pubblico dal campo, in sala stampa Antonio Percassi rifiuta di sedersi e si mette in piedi davanti al tavolo interviste. Pronto a qualsiasi cosa, purché trasmetta energia. Adrenalina.

Presidente, s'è rimesso a saltare con i tifosi. Esattamente come 50 giorni fa, alla festa della promozione. Solo che, nel frattempo...
«... ci è capitato un imprevisto».

Chiamiamolo imprevisto...
«Lo chiami come vuole, ma mi permetta di ribadire il concetto che più mi sta a cuore: i programmi della società non sono assolutamente cambiati. Il progetto Atalanta continua».

A fine settimana preferirebbe essere deferito oppure no?
«Io non vorrei essere deferito né prima né dopo, perché l'Atalanta non c'entra. Ma gli avvocati mi hanno proibito di rispondere a queste domande...».

Lei è più preoccupato o arrabbiato?
«Forse sono più dispiaciuto. Ma adesso posso solo prendere atto di chi ci vuole bene e chi no. Parlerò più avanti, abbiamo fatto una scelta di strategia e la rispetto».

Ci dobbiamo aspettare novità clamorose?
«Nessuna anticipazione, adesso bisogna tacere».

Comunque lei si considera in A.
«Non scherziamo. L'Atalanta ha strameritato la serie A sul campo. E noi stiamo lavorando per essere competitivi in A».

Obiettivo salvezza?
«Salvezza da raggiungere il prima possibile. Con una squadra competitiva».

Il d.t. Marino ha detto che arriveranno altri quattro titolari.
«I programmi sono questi. Altri 3-4 titolari per completare una squadra già interessante».

Leggi su L'Eco di lunedì 18 luglio l'intefvista completa di Pietro Serina

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