Doni in cella per prove inquinate
Vede gli agenti e tenta la fuga

Nuova operazione contro il calcioscommesse. Cristiano Doni è stato arrestato e trasferito in carcere a Cremona. Prima avrebbe però tentato di scappare. La nuova accusa è per inquinamento prove. Cosa ne pensi? Scrivi a [email protected].

Associazione a delinquere finalizzata a truffa e frode sportiva, ma soprattutto a inquinamento delle prove. Doccia fredda per l'Atalanta: il suo ex capitano Cristiano Doni è stato arrestato e trasferito in carcere a Cremona con queste accuse. Gli uomini delle squadre mobili di Cremona, Brescia e Bologna e del Servizio centrale operativo della Polizia hanno eseguito 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Cremona. Tra queste c'è quella nei confronti di Doni, in un vero e proprio «cartello criminale internazionale - come hanno detto gli inquirenti - che alterava i risultati delle partite in calendario».

LA POSIZIONE DI DONI
Cristiano Doni è stato raggiunto dalla squadra mobile e dallo Sco di Cremona nella sua abitazione bergamasca a Torre Boldone e trasferito nel carcere di Cremona. Il giocatore, secondo quanto riferito dall'agenzia Ansa, avrebbe tentato la fuga all'alba quando i poliziotti sono andati ad arrestarlo. Doni, dopo aver aperto la porta agli agenti, avrebbe tentato di raggiungere il garage ma sarebbe stato bloccato.

Doni, ora in cella a Cremona, è stato raggiunto il suo avvocato Salvatore Pino che però non potrà incontrarlo per 5 giorni, come da decisione del gip Guido Salvini. Salvini ha stabilito questa ordinanza per tutte le 17 persone ora in carcere. Primi interrogatori martedì per Carobbio e Zamperini.

Doni, secondo l'accusa, sarebbe coinvolto nella combine di almeno tre incontri dell'Atalanta del campionato di serie B dell'anno scorso: Ascoli-Atalanta del 12 marzo 2011, Atalanta-Piacenza del 19 marzo 2011 e Padova-Atalanta del 26 marzo 2011 (per Atalanta-Piacenza e Ascoli-Atalanta Doni è stato già giudicato e condannato dalla giustizia sportiva).

Inoltre, sono almeno cinque le partite della serie B 2009-2010 che sarebbero state combinate, secondo quanto accertato dagli investigatori. Si tratta di Cittadella-Mantova del 24 aprile 2010; Ancona-Grosseto del 30 aprile 2010; Brescia-Mantova del 2 aprile 2010; Grosseto-Reggina del 23 maggio 2010; Empoli-Grosseto del 30 maggio 2010. Dalle indagini è poi emerso che ci sarebbero anche «numerose partite» alterate anche nel campionato 2010-201.

L'ex capitano della squadra orobica Doni era già stato sospeso per tre anni e mezzo dalla giustizia sportiva dopo che la prima fase dell'indagine della procura di Cremona, a giugno scorso, aveva portato alla luce un suo coinvolgimento.

Nuove le accuse nei confronti di Doni: oltre all'associazione a delinquere per truffa e frode in ambito sportivo, ora si parla di inquinamento prove. Secondo l'accusa Doni deve andare in carcere perchè, assieme a Antonio Benfenati (gestore di uno stabilimento di Cervia) e all'ex preparatore atletico del Ravenna, Nicola Santoni, sarebbe coinvolto nella combine di alcune partite del campionato scorso dell'Atalanta.

Il calciatore, infatti, da quanto si è saputo, avrebbe pagato parte della parcella dell'avvocato di un altro indagato, Nicola Santoni, per il timore che questi parlasse agli inquirenti.
Dalle indagini è emerso inoltre che Doni, in occasione di partite combinate, si avvaleva di una scheda intestata a un romeno ritenuta «sicura» da eventuali intercettazioni.

Altra circostanza che dimostrerebbe il tentativo di inquinamento delle prove è il fatto che Doni con Santoni avrebbe ipotizzato di alterare i dati dell'Iphone di Santoni, sequestrato nell'estate scorsa nell'ambito dell'inchiesta, cambiando la password con un computer.

Per quanto riguarda il ruolo dell'ex capitano dell'Atalanta, specifica Di Martino, «non ci sono ulteriori episodi di combine rispetto a quelli contestati nel giugno scorso, ma si sono enormemente concretizzate le responsabilità di fronte anche a un pericoloso intervento di inquinamento probatorio».

ORGANIZZAZIONE CRIMINALE CON SEDE A SINGAPORE
L'operazione della polizia costituisce la seconda tranche dell'inchiesta della procura di Cremona «Last bet» che a giugno scorso ha portato in carcere 16 persone tra cui l'ex giocatore della Nazionale, Beppe Signori e altri calciatori come Paoloni, Sommese e Micolucci. I 17 indagati, secondo l'accusa appartenti ad un'organizzazione criminale che truccava gli incontri, devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva.

Il vertice dell'organizzazione, secondo gli inquirenti, era a Singapore e le basi operative nell'Europa dell'Est: una vera e propria struttura dell'organizzazione transnazionale scoperta dalla polizia. Secondo la procura di Cremona, al vertice c'era un certo Eng Tan Seet, detto «Dan», che attraverso una rete di collaboratori a Singapore e nell'Europa dell'est lavorava per alterare incontri nei campionati italiani e in altri paesi.

Le puntate relative alle scommesse sulle partite combinate venivano effettuate su siti web collocati prevalentemente in Asia e ritenuti più sicuri per evitare eventuali controlli sulle giocate.

GLI ALTRI ARRESTATI
Oltre a Doni, sono finiti in carcere perchè coinvolti nella combine delle partite gli ex giocatori Luigi Sartor (Parma, Vicenza, Inter e Roma) e Alessandro Zamperini (serie B, Lega Pro). In manette anche altri due calciatori ancora in attività: Carlo Gervasoni del Piacenza (attualmente sospeso) e Filippo Carobbio dello Spezia, ex giocatore dell'AlbinoLeffe.



ANCHE PARTITE DI SERIE A
Tra le partite finite sotto inchiesta anche match di serie A della stagione 2010-2011: si tratterebbe di Brescia-Bari, Brescia-Lecce e Napoli-Sampdoria, su cui sono in corso ulteriori accertamenti.

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