German Denis fa la differenza
ma solo se sta benissimo

Non l'hanno messo per caso sulle figurine Panini, quelle speciali di metà campionato: rivelazione del girone d'andata. Perché, gira e rigira, German Denis nella prima parte del campionato ha fatto il botto. Ma la pausa di Natale gli ha fatto malissimo.

Non l'hanno messo per caso sulle figurine Panini, quelle speciali di metà campionato: rivelazione del girone d'andata. Perché, gira e rigira, German Denis nella prima parte del campionato ha fatto il botto, segnando 12 gol in 16 partite. Chiunque gli giochi a fianco, e in qualsiasi modulo, è sempre lui a fare la differenza. I numeri lo confermano.

Se Denis segna l'Atalanta vola, se «el tanque» s'intoppa i nerazzurri frenano. Da settembre alla sosta di Natale la squadra ha conquistato 26 punti in 16 gare: 1,625 punti a partita. È un passo impressionante, porterebbe a 62 punti per fine campionato. Si consideri che il record di Colantuono è di 50 punti.

Ma dopo che per quattro mesi non è mai stato più di due partite senza segnare, Denis è scivolato sulla... sosta di Natale. Gli ha fatto malissimo, pur essendo lui un atleta, del tutto indisponibile alle esagerazioni extracalcistiche. Ma è un dato di fatto che nel 2012 Denis non ha ancora fatto gol. In otto partite ha colpito un palo con il Milan, una traversa con il Genoa, una traversa domenica a Novara. Ha anche servito un assist (a Marilungo con il Genoa) e avviato l'azione che ha portato all'autogol di Rossi a Cesena (1-0 per l'Atalanta). Ma di gol nel 2012 Denis non ne ha ancora segnati.

Le ragioni sono tante, la prima è evidentissima: c'è un problema fisico. German Denis è un fenomeno quando sta bene. Anzi, quando sta benissimo. Se la sua forza fisica cala, non è più devastante. Non è più lui che picchia i difensori, sono i difensori che picchiano lui. Denis non vince più gli affondi a spallate, perde i contrasti, si scontra con un Centurioni qualsiasi (difensore centrale del Novara, 190 cm e 85 kg, ma ha 38 anni e non gioca mai...) e ribatte indietro.

Leggi Pietro Serina su L'Eco in edicola martedì 21 febbraio

© RIPRODUZIONE RISERVATA