Colantuono a piedi a Caravaggio
16 km per la promessa salvezza

Detto, fatto. 16 chilometri di corsa per onorare l'impegno: Stefano Colantuono e il suo staff venerdì mattina 11 maggio sono andati a piedi al Santuario di Caravaggio. La salvezza partendo da -6 li meritava, i 52 punti finali ancora di più.

Detto, fatto. 16 chilometri di corsa per onorare l'impegno: Stefano Colantuono e il suo staff venerdì mattina 11 maggio sono andati a piedi al Santuario di Caravaggio. La salvezza partendo da -6 li meritava, i 52 punti finali ancora di più.

E l'impresa è stata presa tanto sul serio da evitare - prima di andarci - il frastuono mediatico. Una sola concessione, al fotografo, una volta raggiunto il Santuario. Di tutti gli altri nessuno sapeva niente. Non l'ufficio stampa, non gli abituali frequentatori di Zingonia, neppure lo staff dei massaggiatori.

Il tecnico di Anzio s'è portato tutti: il preparatore dei portieri Mariano Ciocca, i collaboratori tecnici Michele Armenise e Roberto Beni, il responsabile del recupero infortunati Francesco Vaccariello. E anche Matteo Moranda, ex preparatore atletico del settore giovanile da alcuni mesi promosso alla prima squadra per l'analisi dei dati e quindi come collaboratore del prof. Marco Montesanto, il preparatore atletico.

A proposito: Montesanto assente? No, certo che no. Il guru della preparazione di quest'Atalanta che non ha mai smesso di correre, il grande segreto del lavoro fisico di Colantuono, ovviamente c'era. Ma era sull'auto d'assistenza, come supporto. Colpa di un fastidio ai gemelli che gli impedisce di correre, e che l'ha indotto alla guida. 

I 16 km il gruppo li ha percorsi tutti sull'asfalto: strade secondarie, certo. Ma asfaltate. L'impresa è scattata a Cologno al Serio alle 9,55: 16 km percorsi in 1h45', una corsetta lenta. Quindi la visita al Sacro Fonte, la visita in chiesa per la Messa, infine la partenza, ovviamente tutti in auto, per tornare al centro Bortolotti.

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