Marino: «La squadra reagirà
Il presidente Percassi a Zingonia»

Nel freddo di Torino gli è venuta pure l'influenza, di certo però dipende da altro: se la squadra gioca come domenica, normale che a Pierpaolo Marino salga la febbre. Ma al silenzio del dopopartita la società ieri ha dovuto far seguire una presa di posizione.

Nel freddo di Torino gli è venuta pure l'influenza, di certo però dipende da altro: se la squadra gioca come domenica, normale che a Pierpaolo Marino salga la febbre. Ma al silenzio del dopopartita la società ieri ha dovuto far seguire una presa di posizione, e allora ecco le dichiarazioni «anguillesche» del direttore generale.

Cioè: «Per parlare alla squadra ho chiesto aiuto al presidente», ma al contempo: «Questo gruppo quando tocca il fondo e sente il pericolo reagisce sempre». E per chiudere il quadro: «A Torino s'è toccato il fondo sul piano della prestazione, so che la reazione arriverà. E di spessore».

Direttore, cominciamo dall'inizio. Ma cos'è successo domenica?
«Che abbiamo subìto un gol incredibile... e a partita ormai finita abbiamo perso. Ma con la difesa schierata, e con gli avversari ormai rassegnati al pareggio, non si può prendere un gol del genere al 42'».

Allora diciamo che quell'errore ha fatto giustizia. Abbiamo visto un'Atalanta orribile.
Le faccio la mia analisi. Partita ben preparata dal mister e ben condotta anche con il cambio tattico dell'intervallo, cioè inserendo Livaja al posto di Radovanovic, ma prestazione della squadra sicuramente sottotono».

Una brutta Atalanta. Ma le ragioni?
«Le troveremo insieme. Dialogando. Io capisco l'insoddisfazione dei più, ma questo è un gruppo di persone perbene, di giocatori attaccati alla maglia come va di moda dire. Gente che in questo anno e mezzo non ha mai tradito».

Beh, insomma. Di partite sconcertanti ce n'è stata più d'una quest'anno.
«Sì, ma i fatti dicono che quando poi la squadra ha sentito il pericolo, ha sempre reagito alla grande. Magari il limite è nell'incapacità di tenere alta la tensione quando la classifica è rosea, ma nei momenti difficili sono regolarmente emersi i nostri valori».

Adesso il momento è difficile per il gioco, più che per la classifica.
«E vedrete che la risposta arriverà. A maggior ragione. La squadra vista appena due settimane fa a Palermo, non può essersi dissolta. Ma ribadisco che ne parleremo tra noi, anzi per farlo ho chiesto aiuto al presidente, e so che non me lo negherà. Antonio Percassi a Zingonia sarà un bel modo per confrontarsi con i ragazzi».

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