Sport / Bergamo Città
Martedì 05 Marzo 2013
Prezzi stracciati per gli abbonati
Maglia e pantaloncini a 35 euro
«Uno stadio tutto nerazzurro». È la speranza, ma anche il nome dell'iniziativa studiata dall'Atalanta per riempire il Comunale domenica, nell'importantissima partita con il Pescara, altro snodo cruciale della stagione per blindare la salvezza.
«Uno stadio tutto nerazzurro». È la speranza, ma anche il nome dell'iniziativa studiata dall'Atalanta per riempire il Comunale domenica, nell'importantissima partita con il Pescara, altro snodo cruciale della stagione per blindare la salvezza.
E allora biglietti ancora a prezzi stracciati, ma anche sconti sulle magliette ufficiali perché l'auspicio non è solo quello di avere uno stadio pieno, ma anche di creare una cornice tutta nerazzurra. Da qui l'invito della società: presentatevi tutti vestiti con la maglietta dell'Atalanta.
Ed ecco le due iniziative nel dettaglio. I biglietti per domenica sono già in vendita: ogni abbonato può acquistare fino a 4 biglietti a prezzo agevolato e avrà tempo fino alle ore 20 di sabato: curve a 1 euro, tutti i settori della Creberg, il parterre di tribuna e i distinti nord a 2 euro, la tribuna laterale a 5 euro. Sono esclusi dalla promozione i biglietti di tribuna d'onore (205 euro) e tribuna centrale (125 euro, 55 il ridotto).
I biglietti sono in vendita in tutte le ricevitorie Lis Lottomatica di Bergamo e provincia, nella sede del Credito Bergamasco negli orari di apertura della banca, nella sede del Club Amici dell'Atalanta di via Novelli (dalle 15 alle 18 fino a sabato), alla biglietteria dello stadio in viale Giulio Cesare solo sabato dalle 15 alle 19. Domenica i biglietti saranno in vendita a prezzo pieno, quindi da 15 a 205 euro).
Da martedì 5 marzo, inoltre, all'AtalantaStore dell'Oriocenter e in quello di Zingonia sono in vendita le maglie ufficiali (solo quelle nerazzurre, dunque la prima maglia) al prezzo speciale di 35 euro (senza la personalizzazione). E in omaggio sarà abbinato anche il pantaloncino da gara.
Leggi di più su L'Eco di martedì 5 marzo
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