Sportiello: «Io? Gara normale
Decisivi Bonaventura e Maxi»

Per festeggiare l’esordio in A e la vittoria scaccia-pericoli, domenica sera sul divano di casa s’è rivisto la partita, Per una volta, per rilassarsi, niente film horror. Sono la sua passione. La sua cineteca ne conta circa mille.

Per festeggiare l’esordio in A e la vittoria scaccia-pericoli, domenica sera sul divano di casa s’è rivisto la partita, Per una volta, per rilassarsi, niente film horror. Sono la sua passione. La sua cineteca ne conta circa mille.

Abbinati a borchie e croci con le quali addobbano le sue «all star» n. 45 (criticate nello spogliatoio...), fanno di lui un personaggio insospettabile. Umile, pacato, impegnatissimo a non essere una star: se lo chiami al telefono e non può rispondere, ti richiama. Se gli fai i complimenti, parla di...Consigli.

Complimenti, Marco Sportiello, lei è stato il migliore in campo nella partita più delicata dell’anno.

«Ma no, quelli decisivi sono stati Bonaventura e Maxi, non io».

Però le sue parate del primo tempo, sullo 0-0...

«Credo di aver fatto quel che deve fare un portiere, compresa l’uscita su Castro. Lui nel controllo s’è allungato la palla, io la dovevo andare a prendere e ci sono riuscito. Tutto qui. Non potevo certo stare in porta...».

In porta lei non ci è proprio mai rimasto. Che piacere vederla uscire sulle palle alte...

«Mi è andata bene, non è la mia specialità. E quando ho investito Benalouane sono stato fortunato, l’arbitro mi ha fischiato una punizione a favore...».

Il suo esordio ha ricordato quello di Ivan Pelizzoli in Milan-Atalanta 3-3...

«Grazie, lo considero un augurio. Perché voi mi volete paragonare a Consigli, ma lui ha già giocato più di 100 gare in A, io non sono ancora a 100 in C...».

Comunque lei è un freddo.

«Sono sereno. Sempre. Un portiere deve trasmettere tranquillità ai compagni. Altrimenti è meglio che cambi ruolo...».

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