In centro a Bergamo i familiari delle vittime del Covid

Erano una sessantina circa i partecipanti alla manifestazione, organizzata per le 10,30 davanti a Palazzo Frizzoni dal Team dei familiari delle vittime del Covid.

I manifestanti hanno mostrato gli striscioni con la scritta #sereni, un hastag che contraddistingue le iniziative del gruppo. Presente anche l’avvocato Consuelo Locati che ha concentrato l’attenzione su alcuni documenti, ritenuti, «fondamentali per l’inchiesta»: «Abbiamo nuovi documenti che evidenziano di un incontro tra governo e Regioni il 25 gennaio 2020 sulle misure da mettere in campo per il contenimento del Covid» ribadisce la legale, referente del team di avvocati impegnato nell’azione civile intrapresa da 520 familiari di vittime del Covid.

Secondo il legale, è in seguito a quell’incontro che si sarebbero modificati i criteri di individuazione dei casi sospetti. Nei giorni scorsi Locati era a Roma con altri tre legali del team (Piero Pasini, Luca Berni e Giovanni Benedetto) e una rappresentanza di familiari delle vittime per la prima udienza della causa civile intentata contro il ministero della Salute, la presidenza del Consiglio e Regione Lombardia a cui vengono chiesti 100 milioni di euro di risarcimento danni.

La manifestazione di Bergamo, in modo molto pacato e pacifico, ha contestato «la commissione d’inchiesta - spiega la Locati - che è diventata una farsa, con l’approvazione dei due emendamenti abrogativi che hanno limitato l’indagine della commissione al 30 gennaio 2020, prima della dichiarazione dello stato d’emergenza e soprattutto a Paesi da cui ha avuto origine il virus». In piazza con i familiari c’erano anche Giuseppe Marzulli, ex direttore sanitario dell’ospedale di Alzano Lombardo, che fu al centro dell’epidemia nella tragica primavera dell’anno scorso. Tanti familiari hanno mostrato la foto dei loro cari morti di Covid-19.

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