In città 13 aree verdi a sfalcio ridotto. «Tutela la biodiversità e riduce le isole di calore»

LA NOVITÀ. Il Comune ha adottato la nuova tecnica che estenderà progressivamente. Marchesi: «Scelta significativa che ci auguriamo possa essere apprezzata».

Se vi è capitato di notare in alcune aree verdi della città delle zone di prato particolarmente lussureggianti vicino ad altre invece rasate, non è un caso, o una dimenticanza, ma una scelta che rappresenta l’esito di un progetto che il Comune di Bergamo ha avviato di recente. Si tratta infatti di aree a sfalcio ridotto o differenziato, superfici cioè dove l’erba viene volutamente tagliata con minore frequenza, o più tardi quando è semi secca o secca, con l’obiettivo di preservare e valorizzare la biodiversità della flora e della piccola fauna e ridurre le isole di calore.

Tagli frequenti, tanti svantaggi

«Questa novità - spiega Marzia Marchesi, assessore al Verde pubblico - rappresenta una scelta significativa che ci auguriamo i cittadini possano apprezzare anche in previsione di un futuro ampliamento della sua portata. Il taglio dell’erba frequente, così come realizzato fino ad oggi, comporta una serie di considerazioni di ordine certamente economico, ma soprattutto ecologico che oggi non possono e non devono essere trascurate». «Mi riferisco in particolar modo - aggiunge - agli input energetici che taglio, raccolta, trasporto e smaltimento implicano; alla produzione di residui organici che, se non riutilizzati, sono assimilati per legge a rifiuti urbani; al compattamento del suolo prodotto legato al passaggio dei mezzi rasa-raccogli erba o all’asportazione di sostanza organica e acqua contenute nell’erba tagliata e quindi al progressivo impoverimento della fertilità del suolo».

I due tipi di sfalcio

Da qui la scelta del Comune di adeguare i capitolati dei prossimi appalti di gestione del verde, introducendo criteri di gestione differenziata delle superfici prative che comprendano due tipi di intervento: «Nelle aree a forte frequentazione - spiega l’agronomo Mario Carminati - verranno realizzati tagli più frequenti con l’adozione della tecnica “mulching”, che consente l’utilizzo di mezzi più leggeri e meno impattanti, lo sminuzzamento dell’erba che viene immediatamente restituita al suolo con l’eliminazione pressoché totale dei residui organici, il miglioramento del prato che risulta più fitto e calpestabile, la ridotta incidenza dei trasporti e minori emissioni complessive. I costi di una maggiore frequenza vengono compensati dai minori costi unitari per mancata raccolta e smaltimento. In zone ben circoscritte, dove sia possibile una maggiore attenzione alla biodiversità, il taglio invece viene sensibilmente ridotto, creando aree-rifugio per l’entomofauna utile, selezionando le fioriture e lasciando disseminare le specie più interessanti». «In zone ben circoscritte, dove sia possibile una maggiore attenzione alla biodiversità - aggiunge - il taglio viene invece sensibilmente ridotto, creando aree-rifugio per l’entomofauna utile, selezionando le fioriture e lasciando disseminare le specie più interessanti, intervenendo con il taglio più tardi, ad esempio a fine estate o in autunno. Il maggiore costo unitario dovuto all’altezza dell’erba viene compensato dalla minore frequenza e dalle condizioni di erba secca durante il taglio».

Le aree a sfalcio ridotto

Attualmente in città le aree sono 13 dislocate in diversi spazi verdi in città:parco Brolo dei Frati, parco Beata Cittadini, parco Carlo Leidi, parco delle Api, parco Suardi, parco Turani, parco Martin Lutero, parco via Spino, giardino di via Mozzoni, via San Giovanni Campi, via Tre Armi, -centro Sportivo via Goisis e la ciclabile Greenway.

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