«Lussana», i braccialetti per la pace a sostegno dellìUcraina. Avanti con la sottoscrizione

L’iniziativa Gli studenti del liceo scientifico cittadino hanno realizzato 2.300 accessori con i colori della bandiera ucraina e donandoli hanno raccolto oltre 12 mila euro, devoluti alla Caritas. «Pronti ad impegnarci nel volontariato».

Per la comunità scolastica del liceo scientifico Lussana sono diventati ormai un simbolo di appartenenza, ma anche il segno tangibile della solidarietà di studenti e professori nei confronti del popolo ucraino. Mille ragazzi ne hanno preparati 2.300 in appena due ore di lavoro, poi li hanno donati a parenti, amici e conoscenti, raccogliendo in pochi giorni 12.088 euro, che hanno devoluto alla sottoscrizione «Un aiuto per l’Ucraina», attraverso un bonifico sul conto corrente messo a disposizione dalla Caritas, promotrice della raccolta fondi insieme a L’Eco di Bergamo e alla Fondazione della Comunità Bergamasca.

I braccialetti gialli e azzurri, realizzati con i colori della bandiera ucraina, hanno commosso persino le famiglie di profughi alle quali l’Associazione Genitori Lussana ha offerto un aiuto durante i primi giorni della loro permanenza in città.

L’idea del liceo scientifico Lussana

Due mesi di guerra che per il liceo Lussana si sono trasformati in un’occasione per ricompattarsi di fronte a un’emergenza umanitaria drammatica, giunta dall’Ucraina fino in città. A inizio marzo una prima raccolta di generi alimentari e di prima necessità, donati all’Associazione Zlaghoda e destinati in gran parte ai rifugiati ospitati al monastero Matris Domini; poi il flash mob organizzato il 6 aprile sul tetto della palestra, in cui circa 120 ragazzi hanno riprodotto la bandiera della pace sulle note di «Imagine» di John Lennon. E ancora tre incontri di approfondimento sui temi della guerra (il terzo, a cura di Ivo Lizzola, è in programma il 9 maggio al centro Serughetti La Porta) e l’iniziativa «Un braccialetto per l’Ucraina» che, mutuando il nome della sottoscrizione, ha coinvolto attivamente 51 delle 68 classi dell’istituto. «I tragici eventi che hanno sconvolto l’Ucraina hanno colpito i nostri cuori e le nostre coscienze – spiega Stefania Maestrini, dirigente scolastica del liceo Lussana –. Avevamo il dovere morale di riflettere su queste tematiche, per questo abbiamo organizzato una serie di iniziative provando a coinvolgere tutta la comunità scolastica, compreso il Comitato genitori, che ha risposto con grande entusiasmo».

Di quattro docenti, Chiara Villani, Rosaria Siciliano, Nadia Locatelli e Daniela Noris, l’idea della realizzazione dei braccialetti: «All’inizio non è stato facile affrontare queste tematiche con i ragazzi, già fortemente provati dal periodo del Covid – spiega Daniela Noris, insegnante di religione –. Parlare del conflitto ha voluto dire tornare di nuovo a riflettere sulla sofferenza e sulle paure che una guerra è capace di scatenare. Abbiamo voluto farlo mettendoci in gioco in prima persona, lavorando in classe e utilizzando le mani».

In pochi giorni tutti i 2.300 braccialetti preparati dai ragazzi sono stati donati: «Realizzarli tutti insieme è stato emozionante – racconta Michelle Marchina, studentessa di quinta –. Lavorare con le mani ci ha permesso anche di pensare a quello che stava succedendo a poche centinaia di chilometri da noi».

Resta la promessa che i genitori dei ragazzi hanno fatto al direttore della Caritas, don Roberto Trussardi: «Saremo sempre al fianco di queste persone – ha detto Elisabetta Albini, componente dell’Associazione Genitori Lussana – e se ci fosse la necessità, i nostri ragazzi sono pronti a collaborare con le attività della Caritas prestando il loro servizio come volontari». Un bell’esempio che arriva proprio dai più giovani: «Questa loro disponibilità, oltre all’importante somma che hanno raccolto con l’iniziativa dei braccialetti – ha detto don Trussardi – ci insegnano quanto abbiano a cuore, questi studenti, il tema della pace. Siamo contenti dell’attenzione e della solidarietà che hanno dimostrato nei confronti del popolo ucraino e siamo grati alla scuola che ha saputo mettersi in gioco nella sua complessità».

La sottoscrizione

La sottoscrizione «Un aiuto per l’Ucraina» intanto prosegue, con la raccolta che ha superato quota un milione e 127mila euro. Il contributo del liceo Lussana si è aggiunto alle migliaia di donazioni arrivate in queste settimane da tutta la provincia, grazie anche all’adesione di tante istituzioni (Ascom, Bergamonews, Confindustria, Confcooperative, Camera di Commercio, Università, Ance, Fondazione Mia, il Consiglio Notarile di Bergamo, il Consorzio dei Pasticceri Artigiani e gli Ordini dei consulenti del lavoro e dei commercialisti) e a un importante finanziamento di Fondazione Cariplo.

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