Nasce il progetto «Famiglie per le famiglie», ecco le linee guida

IL PROGETTO. «Famiglie per le famiglie» è stato presentato lunedì sera alla Comunità missionaria del Paradiso. Il vescovo Beschi: «La loro vita stia a cuore alla comunità». Mons. Zanetti: «Non un gruppo operativo ma di pensiero».

«Famiglie per le famiglie» è il nome del progetto - nato dal dialogo e dal confronto tra l’Ufficio per la Pastorale della famiglia e il territorio - presentato lunedì sera negli spazi della Comunità missionaria del Paradiso alla presenza del vescovo Francesco Beschi e di una numerosa assemblea. Il progetto illustra la proposta di costituire all’interno delle comunità cristiane un gruppo di famiglie perché sia fermento di una pastorale capace di valorizzare il vissuto familiare e di assumere sempre più uno stile familiare.

Il progetto: ecco le linee guida

«Famiglie per le famiglie non vuole essere un gruppo operativo, ma di pensiero - ha spiegato monsignor Eugenio Zanetti, direttore dell’Ufficio Famiglia -. Intende dare voce alle famiglie, offrire spazi e possibilità per raccontarsi e valorizza il contributo specifico che esse possono dare in collaborazione con il clero. Coppie e sacerdoti potranno vivere un reciproco scambio di umanità. Noi preti abbiamo bisogno di stare un po’ con le famiglie». Dallo scorso settembre a oggi l’Ufficio ha sviluppato una serie di incontri con le Comunità ecclesiali territoriali, con le Fraternità Presbiterali, con associazioni familiari, con Uffici di Curia e realtà del territorio interessate ai temi della famiglia. La bozza di partenza, elaborata nell’estate dello scorso anno, è stata arricchita e ampliata dai contributi raccolti. «Si tratta di un progetto aperto - ha detto monsignor Zanetti -, che consegna linee guida lungo cui camminare e che, secondo la situazione specifica di ogni comunità, possono disegnare percorsi».

Famiglie e sacerdoti insieme nella vita pastorale

Durante il convegno si è più volte sottolineata l’importanza di «infondere uno stile familiare nelle prassi pastorali: celebrazioni, formazione, carità, vita degli oratori». Famiglie e sacerdoti insieme vengono invitati a diventare soggetti attivi di pastorale familiare in un’ottica trasversale che, valorizzando lo stile sinodale, incroci i diversi ambiti che toccano la vita familiare come la vita affettiva dei giovani, la preparazione al matrimonio, i primi anni di vita insieme e la nascita dei figli, i percorsi educativi dei figli e la catechesi, la cura dei familiari anziani e anche l’accompagnamento nei momenti di prova o di crisi. Monsignor Zanetti ha illustrato anche alcuni dettagli «tecnici» utili alle parrocchie. «Il gruppo può essere formato su invito o su disponibilità spontanea, anche tenendo conto degli eventuali cammini già esistenti. È consigliabile, una volta costituito, dare un mandato perché il gruppo sia riconosciuto dalla comunità e possa sussistere nel tempo. È importante inoltre mantenere il rapporto con il Consiglio pastorale territoriale e le Terre esistenziali».

L’Ufficio Famiglia sarà disponibile a sostenere e accompagnare la nascita e lo sviluppo di «Famiglie per le famiglie» ed è in corso di valutazione la costituzione di un’équipe adeguata a livello diocesano. «Quello che scaturisce dal progetto – ha aggiunto monsignor Zanetti – è un gruppo di famiglie che fa da punto di riferimento per ascoltare, pensare, riflettere, esaminare, individuare, promuovere atteggiamenti e proposte utili per le famiglie del territorio e poi per tutta la comunità. Possono diventare così centri propulsivi di un coinvolgimento più ampio, una sorta di contagio positivo, soprattutto attraverso la forza della testimonianza».

Le testimonianze

A raccontare quanto già esiste in alcune parrocchie sono intervenuti alcuni rappresentanti dell’Unità pastorale di Calolzio, Foppenico e Sala, dell’Unità pastorale di Villongo e della parrocchia di Costa di Mezzate, il cui attuale parroco, don Giorgio Antonioli, è stato designato dal vescovo a ricoprire dal prossimo settembre l’incarico di direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Famiglia. Il vescovo Francesco è intervenuto in conclusione del convegno, manifestando l’apprezzamento per il metodo scelto per la stesura del progetto. «È una proposta pensata e costruita gradualmente che ha visto l’apporto di molte persone e realtà. La linea che il progetto traccia ha bisogno ora di raggiungere le comunità perché possa prendere vita. L’originalità di “Famiglie per le famiglie” sta nel riconoscere e promuovere la soggettività pastorale della famiglia, soggetto non solo di diritti da rivendicare, ma anzitutto soggetto esistenziale. Si pone attenzione soprattutto alla vita familiare ed è questa che deve stare a cuore alla comunità. Nella Chiesa la vita delle famiglie trovi una casa. Valorizziamo la vita familiare senza dimenticare le persone che per tante ragioni vivono sole».

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